Sindacati: l'Iacp rischia bancarotta in pochi anni 50 miliardi di deficit

Sindacati: l'Iacp rischia bancarotta in pochi anni 50 miliardi di deficit Sindacati: l'Iacp rischia bancarotta in pochi anni 50 miliardi di deficit •Lo Iacp, l'Istituto autonomo case popolari di Torino, rischia la bancarotta». La denuncia è stata fatta ieri durante una conferenza stampa da Cgil-Cisl-Uil che, ancora una volta, hanno cosi deciso di sollecitare il risanamento finanziario e funzionale dell'ente. «Si sono accumulati 50 miliardi di disavanzo in pochi anni — hanno spiegato —, una cifra enorme se raffrontata ai 450 miliardi di buco di tutti gli Iacp italiani». Alla base di questo risultato gestionale vi sarebbero, secondo i sindacati, una serie di errori. • Ci troviamo di fronte — ha detto il segretario della Cisl, Mainardi — ad un Ente periferico che copia i difetti della pubblica amministrazione. Ci sono; oltre a varie disfunzioni e disorganizzazioni, continui rinvìi decisionali, manca una programmazione seria, c'è una sottovalutazione delle energie in teme». Per far fronte a questa situazione il sindacato ha una sua ricetta: la ristrutturazione dei servizi. 'E'necessario — ha ribadito Mainardi — completare l'anagrafe degli inquilini e dei redditi relativi al fine di poter incassare quanto dovuto e impedire ingiustizie e privilegi». In questi anni infatti lo Iacp. pur avendo fatto scendere la morosità dal 30 al 15 per cento, non è riuscito a ridurre quantitativamente il totale dei suoi crediti. Come dire che è diminuito il numero degli inquilini irregolari ma questi hanno debiti maggiori nei confronti dell'Istituto. Cosa si può fare? Esclusa la legittima possibilità dello sfratto, si continua a rinviare al domani una decisione che il disavanzo invece impone oggi. «Mancano però gli uomini — hanno osservato i sindacati —. Per l'applicazione dell'equo canone ci sono solo due dipendenti. Nonostante20 assunzioni l'organico è passato da 290 a 230 addetti, con un potenziamento solo per la progettazione, direzione lavori e risanamento alloggi. E, malgrado ciò, l'amministrazione continua a fare ricorso sistematico e sempre più ampio a studi esterni e Questi in sintesi sono i punti principali della denuncia. Il confronto tra l'amministrazione Iacp e il sindacato rischia però di aggravarsi. «Se compie ancora anche un solo atto — hanno infine ammonito Cgil-Cisl-Uil — il primo deve essere l'approvazione dello schema della pianta organica».

Persone citate: Mainardi

Luoghi citati: Torino