Processo all'Enel per inquinamento tre comuni parte civile in giudizio

Processo all'Enel per inquinamento tre comuni parte civile in giudizio Sotto accusa i fumi della centrale termoelettrica di Chivasso Processo all'Enel per inquinamento tre comuni parte civile in giudizio Sono Chivasso, Brandizzo e Castagneto Po riconosciuti dal pretore come danneggiati Le emissioni di anidride solforosa nell'atmosfera oltre i limiti consentiti dalla legge Per la prima volta in Italia tre Comuni si costituiscono parte civile in un processo per inquinamento. E' accaduto ieri mattina a Chivasso davanti al pretore Gamba. Nella piccola aula giudiziaria un pubblico numeroso di cittadini di Castagneto Po, Brandizzo e Chivasso ha assistito al giudizio contro i responsabili della Centrale termoelettrica dell'Enel di Chivasso, Mario Bertella, 40 anni, direttore fino al 1" novembre del '78; Salvatore Di Cintio, 39 anni, attuale direttore della centrale, e Corrado Genesio, 68 anni, direttore del compartimento Enel di Torino. I tre sono accusati di contravvenzione alla legge n. 615 del 13 luglio '66, quella che fissa i limiti massimi consentiti per l'emissione di anidride solforosa. Secondo l'accusa, in periodi diversi (dall'aprile del '76 fino al 31 marzo del 78 e anche in epoche successive fino ad oggi) le emissioni di anidride solforosa nell'atmosfera dalla centrale di Chivasso avrebbero superato per centinaia di volte i limiti consentiti di 0,30 parti per milione nella mezz'ora e di 0,15 ppm nell'arco delle 24 ore. Bertella, Di Cintio e Genesio sono difesi dall'avv. Chiusano e dal prof. Siniscalco; Vinciguerra è il legale dell'Enel. I tre Comuni di Castagneto Po, Brandizzo e Chivasso, si sono costituiti parte civile nel processo con gli avvocati Bin, Masselli e Lupano di Chivasso. I difensori degli imputati hanno contestato la regolarità della costituzione in parte civile dei tre enti locali, chiedendo al pretore di verificare se la delibera presa dalle rispettive giunte fosse poi stata approvata dai consigli comunali e trasmessa al Co. Re.Co, l'organo di controllo. Alia richiesta si è associato anche il pubblico ministero Paola. Il pretore Gamba, dopo breve camera di consiglio, ha accolto le tesi dei legali dei tre Comuni, accettando la costituzione, salvo poi verificare nell'udienza successiva, fissata per il 24 gennaio prossimo, l'iter amministrativo seguito dalle delibere municipali. L'interrogatorio dei tre imputati ha occupato il resto della mattinata: «Quando siamo stati informati che i limiti di guardia erano stati superati abbiamo preso tutti i provvedimenti possibili». E' comunque accertato che da quando la centrale usa nel periodo invernale la nafta a basso tenore di zolfo come combustibile, l'inquinamento è sensibilmente diminuito. Il più danneggiato tra i tre Comuni è quello di Castagneto Po. Le correnti aeree fanno si che i fumi di anidride solforosa della centrale investano il territoxio di Castagneto Po ristagnando nell'aria per giorni e giorni. Quando le sostanze chimiche vengono a contatto con il suolo, investendo animali, colture e persone, provocano danni enormi, accertati da un gruppo di «esploratori» che hanno redatto una mappa dei veleni e l'hanno esibita al pretore con la relazione del perito di parte professor Mortarino del Politecnico. Il 24 gennaio prossimo il processo riprenderà con la discussione e la sentenza.