Una sosta raffinata dall'antiquario fra maioliche, tappeti e vecchie armi di Remo Lugli

Una sosta raffinata dall'antiquario fra maioliche, tappeti e vecchie armi Una sosta raffinata dall'antiquario fra maioliche, tappeti e vecchie armi L'antiquariato offre, per i regali, una vasta gamma di possibilità, dalle poche decine di migliaia di lire ai milioni. E' ovvio che gli acquisti importanti è più facile siano oggetto di autoregalo piuttosto che di regalo. Incominciamo dalle maioliche e porcellane. Un settore da amatori e da gusti raffinati: trasparenza e finezza della porcellana e leggerezza e spontaneità della maiolica si dividono i collezionisti. «La maiolica Ita avuto un rilancio — dice Enrico Questa, che da trent'anni ha negozio in via Camerana 10 — perette lega bene con i mobili d'alta epoca di noce che sono da tempo più ricercati rispetto a quelli impiallacciati. C'è chi acquista per arredare, ma c'è soprattutto chi acquista per collesionare. Un regalo di questo tipo è raffinato-. Un piatto di porcellana di Doccia del 1780 circa, decorato a fiori policromi, 150 mila lire, salsiere, zuccheriere, zuppiere in porcellana del '700 a decorazione policroma, da 500 mila a 1.200.000 lire; una statuetta di porcellana bianca, raffigurante una contadinella, '700, altezza 11 cm, manifattura veneziana, 300 mila lire; una donnina danzante, Meissen, '700, alta 9 cm, 350 mila lire. Franco Giubergia, dell'Old Bazar, corso Giulio Cesare 261, è specializzato in tappeti anatolici e armi. Parliamo di tappeti vecchi, da 30 ai 70 anni. Un Kayseri cm 190 x 120, 250 mila lire; un GOrdes, cm 230 x 200, tinte pastello chiaro, leggermente rapè, 400 mila; un Konia, cm 250 x 150, 500 mila; un Pergama cm 115 x 90, colori beige e blu su fondo rosso, 250 mila; un altro Kayseri, cm 300 x 200, 1.350.000; una passatoia Kirsehir cm 240 x 80, 220 mila; un persiano Meshed, fondo blu, cm 315 x 420,2.400.000 lire. Le armi della raccolta di Giubergia provengono in gran parte dall'Afghanistan. Sono fucili a pietra focaia, tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, con calcio in legno per lo più arcuato, decorazioni di fascette d'ottone o di avori, costano sulle 150 mila lire. Per acquistarli occorre il nulla osta della questura. Sciabole indiane del Tulwar, '700, vanno da 30 a 50 mila lire. Poi ci sono vecchi samovar turchi e iraniani a 50-60 mila lire e anfore, vasi, portavasi in rame, di tutte le fogge, da 20 a 50 mila lire. Il mobilio, specie quello di alta epoca, ha raggiunto quotazioni notevoli per i motovi concomitanti della svalutazione del denaro e della scarsità dei pezzi sul mercato. Da Armando Colombari, via Alfieri 19, un grazioso comodino Luigi XVI, genovese, laccato e dipinto a soggetto floreale: due milioni; un tavolinetto molto più vicino a noi. Liberty, a cabaret, scolpito con tralci d'uva, 600 mila lire; una stampa acquarellata dell'800, 500 mila lire, altre in bianco e nero, dalle 150 alle 200 mila lire; due vasi a pigne, di terracotta toscana, alti cm 30. 600 mila la coppia. Da Italo Geronzi, via Cibrario 43, scegliamo come esempi due santoni cinesi in terracotta smaltata, alti cm 64, fine '500 inizio '600, 4 milioni; un piatto in porcellana di Vienna, primi dell'800, finemente dipinto a medaglione contornato, firmato Knoeller, 700 mila lire; una bilancia da farmacista Impero, 450 mila lire; un secretaire datato 1839 e firmato, lastronato e intarsiato internamente, 3.800.000 lire; una tazzina Impero in porcellana vecchia Parigi, con miniatura 100 mila lire. Ottini, in via Maria Vittoria 45, è specializzato in arte orientale: può offrire pezzi di grande pregio, in bronzo, pietra, legno, dell'India, del Nepal, del Tibet, di epoca tra il '600 e l'800; ci sono anche sculture che erano parti integranti di templi andati in rovina. I prezzi, nei bronzetti, variano da 60 mila lire a un milione, le lampade ad olio o le misure da riso dalle 40 mila alle 300 mila; una trabeazione in legno raffigurante una divinità, 500 mila; figure popolari in legno, alte 20 cm, del '700. 120 mila lire; maschere in legno 400 mila; vecchia bambola, pure in legno, 80 | mila. Una puntata nel Liberty e nel Decò. E' la specializzazione di Bon Ton, via Principe Amedeo 28. Portaciprie Decò in smalto (una collezione di 24 pezzi) 30 mila lire al pezzo; vassoio in peltro viennese Liberty. 150 mila lire; uno in rame pure viennese, stessa epoca, 80 mila; vasi di pasta di vetro lavorati ad acido, policromi, con decorazioni floreali. Liberty, da centomila lire a oltre un milione, anche firmati Galle. Un pezzo eccezionale Liberty: scrittoio e sedia, firmato Carlo Bugatti. uno dei maestri dell'epoca, in noce con intarsi in peltro e applicazioni in rame sbalzato, 5 milioni e mezzo. Remo Lugli

Persone citate: Armando Colombari, Carlo Bugatti, Enrico Questa, Franco Giubergia, Galle, Giubergia, Italo Geronzi, Luigi Xvi

Luoghi citati: Afghanistan, India, Liberty, Nepal, Parigi, Tibet, Ton, Vienna