Merloni e Manca «L'export crolla»

Merloni e Manca «L'export crolla» Allarme all'assemblea Federexport Merloni e Manca «L'export crolla» Il presidente Confindustrìa e il ministro del Commercio estero: non siamo competitivi ROMA — «7 nostri prodotti non sono più competitivi sui mercati esteri. Ma quello che è più drammatico è che stanno perdendo anche sul mercato interno: tutti sappiamo, tanto per fare un esempio, che in Italia un'Alfa 2000 costa 1 milione e mezzo di più della Bmw di pari cilindrata». Lo ha affermato, senza mezzi termini, il presidente della Confindustrìa, Vittorio Merloni, intervenendo all'assemblea annuale della Federexport alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il ministro per il Commercio con l'Estero, Enrico Manca, il presidente della federazione, Celso Battiston, e il presidente dell'Ice, Luigi Deserti. Merloni ha sottolineato che gli ultimi dati della bilancia commerciale sono la conferma della grave situazione in cui versa il nostro sistema economico: al deficit petrolifero (14.000 miliardi) si aggiunge quest'anno quello registrato anche dagli altri settori (circa 2000 miliardi) « Ciò significa — ha proseguito Merloni — che abbiamo importato di più ed esportato di meno. La causa va ricercata essenzialmente nel differenziale di inflazione con i Paesi industrializzati e nel costo del lavoro per unità di prodotto che in Italia è il più alto rispetto ai concorrenti tradizionali. Pertanto, sulla base di queste considerazioni, il 1981 sarà un anno quanto mai difficile». Per sovvertire queste previsioni sono necessari, secondo Merloni, provvedimenti a sostegno dell'export, ma soprattutto è necessaria una politica industriale idonea a rimuovere le diseconomie interne all'impresa e quelle esteme •La grave situazione del nostro commercio con l'estero non può essere interpretata solo come un fatto congiunturale: c'è il rischio — ha concluso Merloni di diventare importatori non solo di petrolio e materie prime, ma anche di prodotti industriali; c'è il rischio, cioè, della deindustrializzazione del Paese». Il ministro Manca si è trovato sostanzialmente d'accordo con l'analisi di Merloni, ma ha tenuto a precisare che, al di là del discorso dell'approvvigionamento energetico, il peggioramento della bilancia commerciale è imputabile a tre fattori specifici: allo «stoccaggio antisvalutazione» di materie prime, -che ha inciso per circa un quarto sul nostro deficit»; al fenomeno delle esportazioni ritardate per cercare di attenuare il rischio di cambio: alla domanda interna, che è risultata particolarmente sostenuta nel primo semestre Manca ha sottolineato che occorre puntare all'export di beni di investimento. A tale riguardo ha rilevato il ritardo tecnologico delle nostre esportazioni: •Quest'anno — ha detto Manca — soltanto poco più della metà dei prodotti da noi esportati possono essere considerati "nuovi"; per il resto si tratta di beni "ma- ' turi" che soffrono la concorrenza dei Paesi emergenti».

Persone citate: Celso Battiston, Enrico Manca, Luigi Deserti, Manca, Merloni, Vittorio Merloni

Luoghi citati: Italia, Roma