Cresce il deficit della bilancia dei pagamenti Allentate le restrizioni valutarie per l'export

Cresce il deficit della bilancia dei pagamenti Allentate le restrizioni valutarie per l'export Nei primi undici mesi il disavanzo è salito a 5307 miliardi Cresce il deficit della bilancia dei pagamenti Allentate le restrizioni valutarie per l'export ROMA — Il disavanzo della bilancia dei pagamenti italiana ha raggiunto a fine novembre i 5307 miliardi di lire: è quanto ha reso noto la Banca d'Italia che ha fornito oggi i dati dei conti valutari nel mese di novembre che si sono chiusi ancora in rosso, con un deficit di 596 miliardi di lire. Nei primi undici mesi dello scorso anno la bilancia dei pagamenti era invece risultata attiva per oltre 2100 miliardi di lire, mentre nel mese di novembre 1979 essa si era chiusa ugualmente in deficit. Nonostante il risultato negativo dei conti italiani con l'estero le riserve valutarie sono ancora cresciute in novembre, dal momento che sono affluiti in Italia 1486 miliardi in valuta. ROMA — Le restrizioni valutàrie per il commercio estero introdotte il 28 settembre scorso per far fronte ai rischi che la lira poteva subire in seguito alla caduta del «decretone» e del governo Cossiga sono state allentate con tre decreti ministeriali pubblicati martedì sulla Gazzetta Ufficiale n. 343 ed entrati in vigore ieri. I tre decreti del ministro per il Commercio con l'estero stabiliscono: L'abrogazione del finanziamento obbligatorio in valuta dei crediti all'esportazione a breve termine fissato a suo tempo nella misura del 50% dell'importo dell'operazione. L'allungamento dei termini di utilizzo degli accrediti in valuta sui conti degli operatori: il termine passa da dieci a 15 giorni. L'attenuazione dei limiti al regolamento valutario anticipato o posticipato di importazioni ed esportazioni: il 28 settembre era stato stabilito che le esportazioni a regolamento differito dovevano dar luogo alla riscossione entro i termini fissati dal contratto e che le importazio- 1 bi di 2 tor 3 ni non potevano essere pagate prima delia scadenza dei termini di adempimento contrattuali. Adesso questi limiti vengono a cadere, fermi restando, però, i termini temporali generali per i regolamenti valutari (le consuete scadenze di 120 e 360 giorni). Le restrizioni ora revocate — si osserva negli ambienti del ministero del Commercio estero — furono decise all'indomani della crisi di governo per difendere la lira da possibili attacchi speculativi; la successiva evoluzione del mercato valutario e l'afflusso di valuta operato dalle banche consentono ora di restituire agli operatori i consueti margini di manovra. La lira, infatti, è rimasta sostanzialmente stabile all'interno del Sistema monetario europeo e le banche hanno notevolmente accresciuto il loro indebitamento netto sull'estero. Lo scarto tra la lira e la moneta pili apprezzata dello Sme — osservano gli stessi ambienti — che era del 3,88% alla fine di settembre, era pari, venerdi scorso 12 dicembre, al 3,34%. r_ e_ Si

Persone citate: Cossiga

Luoghi citati: Italia, Roma