Risparmiare è diventato più difficile (intanto le aziende rischiano l'asfissia)
Risparmiare è diventato più difficile (intanto le aziende rischiano l'asfissia) Allarme lanciato dal presidente dell'Assobancaria, Golzio Risparmiare è diventato più difficile (intanto le aziende rischiano l'asfissia) ROMA — Si va verso una contrazione del risparmio reale e quindi verso un calo del risparmio destinato agli investimenti produttivi. Se non si verificherà una netta inversione di rotta non si potrà evitare una contrazione del reddito reale e un ulteriore indebolimento del nostro potenziale produttivo. A fare questa preoccupata analisi è Silvio Golzio, presidente dell'Associazione Bancaria Italiana (Ahi) parlando al Centro di documentazione economica per giornalisti sui problemi e le prospettive del risparmio. Golzio non ha nascosto i suoi timori per l'evolversi, in senso negativo, della situazione. «Né le forze politiche, né quelle sindacali — ha detto — sembrano rendersi conto, in misura adeguata, della gravità della situazione e dei suoi più gravi prevedibili sviluppi». Tutta la macchina finanziaria, ha spiegato Golzio, grava oggi sul risparmio delle famiglie, la cui crescita negli ultimi venti anni ha permesso di compensare il forte calo del risparmio delle imprese. Questa compensazione è stata, però, solo parziale tanto che la percentuale di reddito disponibile destinata al risparmio è passata dal 16% del 1960 al 12% dell'ultimo quinquennio. Ora anche il flusso di risparmio che proviene dalle famiglie è in pericolo. Le cause — a detto di Golzio — sono duplici, l'erosione prodotta dall'inflazione che porta a privilegiare i consumi o quanto meno i beni rifugio, e la riduzione dei redditi reali, A ciò si aggiunge il processo di disintermediazione del sistema bancario, avvenuto nella direzione contraria a quella auspicata; anziché favorire la nascita di altri canali finanziari alternativi capaci di convogliare il risparmio verso gli investimenti produttivi si è andati verso uno sviluppo abnorme dello «Stato banchiere-, vale a dire si sono convogliate buona parte delle disponibilità verso ì tìtoli del Tesoro. Bot e Cct in soli quattro anni hanno raggiunto il livello di 100 mila miliardi di lire, dimensione pari a quella di tutto il mercato obbligazionario costruito in 35 anni dal dopoguerra ad oggi. Stando così le cose la difesa del risparmio — ha tenuto a sottolineare il presidente del- l'Abi — non può farla solo il sistema bancario. «Non possiamo — ha aggiunto — fare a gara con il Tesoro e far salire di più i tassi corrisposti ai depositanti». Se l'attuale forbice tra tassi passivi e attivi è elevata — ha spiegato Golzio — è perché i rendimenti reali, a tcausa dei vincoli cui è sottoposto il sistema creditizio, so¬ l a è ¬ no in realtà pari solo al 50% rispetto a quanto indicato dalla forbice stessa. Se aumentassimo i tassi passivi dovremmo aumentare anche quelli attivi e questo — ha concluso Golzio — farebbe sballare tutto il sistema, poiché già con tassi al 23-24%, come quelli attuali, si va verso la distruzione dell 'economia.
Persone citate: Golzio, Silvio Golzio
Luoghi citati: Roma
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