Importanti accordi Libia-Italia Forse Gheddaffi a Roma noi 1981

Importanti accordi Libia-Italia Forse Gheddaffi a Roma noi 1981 I colloqui del ministro degli Esteri libico Importanti accordi Libia-Italia Forse Gheddaffi a Roma noi 1981 ROMA — Visto il crescente disavanzo con la Libia (447 miliardi solo nei primi sette mesi di quest'anno), è evidente l'interesse dell'Italia a tentare di bilanciare le importazioni di petrolio con le esportazioni e a inserirsi il più possibile nelle opere previste dal piano quinquennale (1981-'8b) di sviluppo libico. Economico, dunque, l'argomento della prima parte di colloqui, mar' tedi sera, tra Colombo e Ahmed Shahati, i ministri degli Esteri delle due nazioni. Al pranzo di lavoro, poi, ha partecipato anche Manca, ministro del Commercio Estero, che presto si recherà in Libia. Tra i progetti che una commissione mista esaminerà in un prossimo futuro, tre sono particolarmente importanti: la costruzione di un impianto siderurgico a Misurata, un contratto da tremila miliardi di lire al quale concorrono, associate, la Techint, la Fiat Engeneering e l'Italimpianti. Poi c'è la posa di un nuovo cavo sottomarino per le telecomunicazioni tra i due Paesi. Infine, il tentativo del consorzio Pirelli-Sirti-Telettra di partecipare all'ampliamento dell'impianto di comunicazioni interurbane del Paese africano (le tre società hanno già acquisito un altro contratto da quasi 500 miliardi). Poi, il problema delle 11 persone rinchiuse nelle prigioni libiche. Due sono comandanti di pescherecci, accusati di aver pescato nelle acque libiche, ma per gli altri talora l'accusa è vaga. Si è chiesto che le autorità consolari possano visitarli, si è avuta qualche assicurazione. In campo internazionale, Colombo ha ribadito la posizione italiana (e comunitaria) per il Medio Oriente, e Shahati ha espresso approvazione per l'accenno all'autodeterminazione dei palestinesi. Quanto al Mediterraneo, c'è accordo sulla necessità di farne un -Lago di pace»: la Libia sembra anche disposta a riaprire un discorso con Italia, Francia e Algeria per garantire tutti insieme la neutralità di Malta, e si avvia a risolvere i problemi che ha con i maltesi per la spartizione, alla corte dell'Aia, della piattaforma continentale. Ieri mattina, per Shahati una fitta serie di incontri con i politici: Andreotti, Lattanzio e Bianco per la de; Bufalini per il pei (Berlinguer era indisposto); Craxi per il psi. Poi, una lunga conferenza stampanellaquale.il ministro degli Esteri libico ha detto tra l'altro: -Non ho notizia di nostri soldati a N'djiamena. Al Ciad diamo un aiuto di tipo economico, sanitario e culturale». -La soluzione del problema palestinese è compito del popolo arabo». -Alla Fiat (della quale la Libia è azionista, n.d.r.) dovrebbero fare come in Libia: non più salariati ma associati. Non vi sarebbero più problemi interni: non più scioperi, non più marce dei 1000 o dei 40 mila, maggior produttività, maggior guadagno». Infine, Shahati ha accennato alla possibilità di una visita di Pertini in Libia (il nostro Presidente ha ricevuto ieri la delegazione libica che portava gli aiuti ai terremotati). Quanto a Gheddafi, probabilmente visiterà l'Italia nei primi mesi dell'anno prossimo, f. m.

Persone citate: Ahmed Shahati, Andreotti, Berlinguer, Bianco, Bufalini, Craxi, Gheddafi, Pertini