Tre orafi sequestrati a Valenza nella villa e costretti a consegnare un miliardo in oro

Tre orafi sequestrati a Valenza nella villa e costretti a consegnare un miliardo in oro Audace colpo, di notte, di cinque banditi armati e a volto scoperto Tre orafi sequestrati a Valenza nella villa e costretti a consegnare un miliardo in oro Le vittime sono il noto artigiano Amerigo Bissolo, sua sorella e il cognato -1 malviventi li hanno obbligati ad aprire la cassaforte a tempo -Parte del bottino è in pietre preziose VALENZA PO — Settecentocinquanta milioni, forse un miliardo. Questo il bottino di una rapina compiuta tra le 20 e le 24 di lunedi scorso da cinque malviventi armati che hanno agito dimostrando di conoscere molto bene le abitudini della vittima, Amerigo Bissolo, 56 anni, titolare di un laboratorio di minuterie e semilavorati in oro con sede a Valenza in via XX Settembre 11. I banditi conoscevano bene anche le abitudini della sorella e del cognato del rapinato, Valda Bissolo e Marco Baibis, 52 e 50 anni, che sono stati sequestrati mentre rientravano a casa. n bottino è rappresentato da 40 chili d'oro e pietre preziose. Bissolo non risulta assicurato. Valda e Marco Balbis (l'uomo è presidente della Valenzana Calcio) lavorano nel laboratorio di Bissolo. Alle 20 stavano rientrando in «Campagnola» alla loro villetta di strada La Serra di Frescondino (San Salvatore). Ad un tratto hanno notato due giovani spingere una «127» e, pensando a un guasto, si sono fermati per aiutarli. Immediatamente i due, estratte le rivltelle, li hanno fatti scendere dall'auto, mentre su una «A 112» sopraggiungevano altri tre banditi. «E' una rapina. Se state calmi non vi accadrà nulla", hanno detto. Poi, hanno portato i coniugi alla loro villetta. «Hai le chiavi della cassaforte di tuo cognato — hanno spiegato a Balbis —; devi venire con noi ed aprirla». Balbis ha spiegato che trattandosi di una speciale cassaforte a tempo, ci sarebbero state difficoltà. Allora i rapinatori si sono fatti accompagnare alla villa di Bissolo. in via Valeriani 2 a Valenza, e l'orafo, che era solo, ha aperto senza sospetti al cognato. Si è trovato dinanzi, pistole puntate, i banditi che lo hanno costretto ad aprire la cassaforte, prelevando il bottino. Quindi i banditi, fatti salire i due sulla «127», sono passati a prelevare i complici, che tenevano la donna in ostaggio e hanno portato i tre nella villa dei Balbis, legandoli ed abbandonandoli dopo aver staccato il filo del telefono. «Nessuno potrà aiutarci per ore e ore*, hanno detto i sequestrati. I malviventi, allora, si sono fatti dare il nome di un loro amico, Giampiero Desana, direttore sportivo della «Valenzana» e impiegato di banca. A lui hanno telefonato dopo mezzanotte: «/ Balbis hanno bisogno di aiuto-. Desana, non potendo mettersi in contatto con gli amici, ha avvertito i carabinieri: all'una di ieri martedì gli orafi venivano liberati. Franco March iaro Valenza Po. Marco Balbis. uno tlei'ìi orafi rapinati

Persone citate: Amerigo Bissolo, Balbis, Franco March, Giampiero Desana, Marco Baibis, Marco Balbis

Luoghi citati: San Salvatore, Valda, Valenza