Piano contro la camorra scatta in tuffo il Sud di Adriaco Luise

Piano contro la camorra scatta in tuffo il Sud Piano contro la camorra scatta in tuffo il Sud È coordinato dal vicecapo della polizia, Rocco, accorso a Napoli con ampi poteri - Entro pochi giorni le prime liste dei boss DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — «Useremo ogni mezzo per stroncare l'inasprirsi di un fenomeno di delinquenza che non deve turbare ancora di più la convivenza sociale così duramente colpita e per evitare che ai danni del disastro naturale si sommino quelli causati da volontà criminali». Cosi aveva promesso il ministro dell'Interno, sabato scorso, ai funerali del sindaco di Pagani, avv. Michele Torre, democristiano, barbaramente trucidato per essersi opposto alle mire speculative di cosche mafiose che volevano porre una pesante ipoteca sugli interventi statali, per la ricostruzione delle zone terremotate. Erano previsti interventi decisi, provvedimenti concreti. Non si è atteso molto. Da ieri è a Napoli con ampi poteri il vicecapo della polizia direttore del Centro nazionale della Criminalpol, dott. Camillo Rocco: ha il compito di coordinare l'attività di tutte le forze di polizia per arginare e debellare la criminalità organizzata divenuta più proterva e audace in questi momenti di grande difficoltà per la nostra regione. n dott. Camillo Rocco dovrà soprattutto far in modo che le norme di prevenzione dei reati e quelle previste dalla legge antimafia, già dall'anno scorso estese a tutta la Campania, trovino rigorosa applicazione. E questo per isolare personaggi di cui è notoria la pericolosità sociale. Il cerchio quindi si stringe intorno alla camorra, ai boss sospettati di reggere le fila di illeciti traffici, di costituire poli di aggregazione per le va- 0 r e a n . o e a. l n nui niti nni te nso zi o, eie di tin io nui, ono idi rie consorterie mafiose del Sud. Sono «pezzi da novanta» ma anche mezze figure, un'estesa manovalanza che non arretra davanti ad alcun ostacolo pur di sottrarsi alla legge, mettere le mani sulle attività produttive ed economiche, uccidendo, sfruttando l'omertà e la paura, forti di clientele e legami con elementi del sottobosco politico. Un clima di prevaricazioni, di soprusi e di estorsioni sfociato nel giro del 1980 in 132 morti ammazzati. Regolamenti di conti scaturiti da sgarri tra bande rivali, ma anche assassini compiuti a sangue freddo per «dare una lezione» a chi aveva avuto il coraggio di ribellarsi. Una regione e una città da tempo sotto il tallone della delinquenza (si ricordino le recenti manifestazioni di piazza dei commercianti napoletani contro il racket) è decisa a dire no alla criminalità. Il vicecapo della polizia trova quindi a Napoli consensi e di-' sponibilità nella lotta contro la malavita. Il terremoto, senza dubbio, ha messo a nudo vecchie ferite, riacutizzato antichi mali e si presenta per le cosche mafiose e camorristiche come un'ottima occasione per allargare la sfera degli affari, condizionare con attentati ed intimidazioni l'opera di ricostruzione imponendo tangenti e scelte decisionali degli appalti. Si è cominciato con atti di sciacallaggio, con l'accaparramento degli aiuti inviati ai terremotati e immessi in vendita sul mercato ed è proseguito con l'ultimo delitto, l'assassino dell'avv. Torre. Il vicecapo della polizia, ieri, ha avuto una serie di incontri: in questura, al Palazzo di Giustizia col procuratore capo Angelone e col commissario governativo Zamberletti preoccupato della situazione e che per primo aveva sollecitato interventi «per individuare quei loschi personaggi che speculano sulla sventura e invocare l'applicazione immediata di severe misure anticrimine». Incontri che sono valsi a tracciare a grandi linee i punti cardine del problema. Si suppone che i primi provvedimenti riguardanti gli elenchi dei personaggi sospetti da segnalare alla magistratura per l'applicazione della legge antimafia saranno pronti entro qualche giorno in modo da inviarli ai soggiorni obbligati. In serata il dott. Rocco ha tenuto un «summit» in prefettura con i responsabili dell'ordine pubblico. Adriaco Luise S. Angelo dei Lombardi. Due anziani coniugi davanti ai resti della loro abitazione (Foto La Stampa - Piero De Marchis)

Persone citate: Angelone, Camillo Rocco, Michele Torre, Piero De Marchis, Zamberletti

Luoghi citati: Campania, Napoli