Plank e i discesisti: è crisi

Plank e i discesisti: è crisi Azzurri deludenti anche nella seconda libera gardenese, vinta da Weirather Plank e i discesisti: è crisi Herbert soltanto 13°, gli altri sempre molto indietro, fuori forma - L'alibi dei materiali non regge più C'è chi chiede le dimissioni dei tecnici - Bene Spiess (2°) e Mueller (3°), mentre rispunta Klammer (6°) DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SELVA GARDENA — Peter Muller è il liberista più in forma e più forte del momento. Non ha doppiato ieri il successo di domenica soltanto per un errore compiuto a cento metri dall'arrivo, ma,proprio quell'errore, rimediato con un'acrobazia assolutamente irripetibile, ha sottolineato su quali basi atletiche poggi la tecnica, quest'anno migliorata assai, dello specialista elvetico. Il successo vero, non quello morale, è toccato ad Harti Weirather, ventitreenne austriaco alla prima vittoria in Coppa, dopo una serie di stagioni discrete e mai eccellenti; subito dietro, con un distacco minimo, Uli Spiess, il vincitore di Val d'isère. Quindi il sopravvissuto Muller. Come vedete null'altro che un rimescolamento delle carte rispetto a domenica, con un arretramento globale dei canadesi, che rendono meno a velocità minore (e in più ieri pagavano le assenze di Kent, che dovrà essere operato ad un ginocchio, e di Irwin, influenzato), una crescita degli austriaci e l'apertura ufficiale della crisi da parte degli azzurri. Plank si è confermato a un livello deludente per un campione e tutti gli altri hanno ribadito piazzamenti mediocri, malgrado un campo di partenti ridotto di qualche unità fra i combinatisti, che avrebbe dovuto comportare un avanzamento automatico di qualche posizione. Plank non si giustifica nemmeno più con i materiali che non vanno, gli altri hanno il buon gusto di tacere. Peccato che alla sconfitta sportiva si aggiunga pure la temporanea eliminazione di Karl Mair, che — sbilanciato sulla stradina che ha proiettato per aria anche Muller — non ha avuto gli strumenti tecnici e fisici per reagire adeguatamente: ne esce con una lussazione ad una spalla e una ventina di giorni di inattività. Questa volta nemmeno Kerschbaumer ci consola troppo, visto che si è impaperato anche lui su quell'ultimo salto, oscillando su gambe troppo instabili, rese legnose dalla fatica. Spiegazioni alla crisi non le vuol dare nessuno, anzi nessuno vuole ammettere che di crisi si tratti. Eppure, al di là dei risultati — inferiori a quelli della stagione passata, a loro volta notevolmente peggiori di quelli del '79 — c'è proprio un modo di sciare più sporco, una rigidità eccessiva nell'affrontare i salti, l'attaccarsi agli spigoli per effettuare le curve. Sono tutti elementi negativi, che si aggiungono ad una condizione fisica precaria, come dimostrano i cronometraggi parziali che registrano un progressivo regresso di tutti gli azzurri man mano che i chilometri si accumulano sulle gambe. Commenti ironici o maligni fanno invece quasi all'unisono tutti gli ex campioni che qui in Gardena sono stanziali. come i due Senoner, Felix De Nicolò, oppure Coppi dell'Abetone e Zandegiacomo di Cortina. Concordano con sfumature diverse sul fatto che la crisi è di squadra, quindi va cambiato il vertice che ha portato a questi risultati. Non so se sia praticabile un'operazione chirurgica di questo tipo, ma è chiaro che Lazzaro e i suoi collaboratori dovranno perlomeno cercare di battere strade diverse per riprendersi. E riprendersi in fretta. Per quel che riguarda la gara bisogna ricordare l'incredibile progressione di Andy Mill: 27" al primo intermedio. 7 al secondo, 4' all'arrivo. E ancora il ritorno prepotente di Franz Klammer, questa volta sesto e in continuo progresso tecnico. In margine al concorso gardenese bisogna registrare una spiacevole battaglia tra la regia televisiva da un lato, organizzatori e sponsors dall'altro. Pare che per ripicca ad un banale s garbo, i promotori della gara si siano trovati le immagini tagliate della parte economicamente più interessante: gli striscioni con i nomi dello sponsor. Era lo stesso regista che a Madonna di Campiglio era stato rampognato dall'Eurovisione per avere ecceduto nell'esaltazione di un prodotto nazionale, il panettone, reclamizzato però per marca. Sui giornali di quest'oggi di mezza Europa saremo criticati senza pietà. Bel risultato. Giorgio Viglino Discesa libera: 1. Weirather (Au) l'52"96. media di 102.260 ; 2. Spiess (Au) a 13/100 (m 3.62); 3. Muller (Svi) a 40 (m 11,14); 4. Mill (Usa) a 84; 5. Stock (Au) a 92; 6. Klammer (Au) e Read (Can) a 94; 8. Veith (Ger) a 1"14; 9. Buergler (Svi) a 1"29; 10. Podborski (Can) a 1"30; 13. Plank (It) a 1"63; 23. Giardini a 2"04; 33. Kerschbaumer a 2"90; 37. Cancian a 3"18; 41. Sbardellotto a 3"31; 42. Ghidoni a 3"67; 45. Schmalzl a 3"79; 46. Cornaz a 3"83. Coppa del Mondo: 1. Muller 65; 2. Stenmark 50; 3. Spiess 46; 4. Weirather 45; 5. Stock 41; 6. Podborski 36; 7. Read 35; 8. Krizaj 26: 9. Wenzel ed Enn23. Selva Gardena. Il discesista austriaco Harti Weirather in a/ione (Tel.)

Luoghi citati: Abetone, Campiglio, Cortina, Europa, Usa