«Il Billy a Varese può vincere solo se fa miracoli » di Gianni Menichelli

«Il Billy a Varese può vincere solo se fa miracoli » Altro scontro al vertice oggi nel basket (ci sono anche la Sinudyne a Siena e la Grimaldi a Bologna) «Il Billy a Varese può vincere solo se fa miracoli » Lo dice Bruno Arrifiorii, tecnico della Nazionale femminile, spettatore dei campionati, che prevede una finale-scudetto fra Sinudyne e Turisanda Al rientro dell'Accorsi da Budapest, una sorpresa a Linate: Bruno Arrigoni ad accogliere con un gran sorriso le sue ex pupille, a stringere la mano a Gaspare Borlengo, a congratularsi con tutti: «Una bella soddisfazione, questa vittoria — diceva —. Per voi e per tutto il nostro basket femminile. Davvero una grande accoppiata, quella di Accorsi e Sinudyne.. Milanese. 15 anni, da quattro residente a To¬ rino, ex coach del Fiat, ora allenatore a tempo pieno della Nazionale femminile (e impiegato Fiat in cassa integrazione), Arrigoni è spettatore interessa to dell'attività dei clubs, nelle condizioni ideali per essere buon giudice. Come spiega la folgorante settimana di Coppa delle nostre squadre? ■ E' U giusto risultato dell'alto livello generale, tecnico, informativo, culturale del basket ita¬ liano. Anche squadre che in campionato qualche volta faticano, si giovano di questo superiore "background" nel confronto con espressioni cestistiche meno progredite. E in pii'i in Coppa ci sono stimoli e concentrazione che evidentemente talvolta mancano in campionato. E' il caso soprattutto della Sinudyne». — Magari ora i bolognesi andranno a perdere a Siena dopo aver vinto a Mosca... «Forse no. forse la Sinudyne ha davvero cominciato a risalire. Non poteva certo continuare a giocare all'incontrarlo, con quei gio .itori lì. Se devo fare un pronostico per lo scudetto, vedo una finale Sinudyne-Turisanda. E titolo a Bologna». — Oggi la Turisanda ha il problemino Billy... «Per vincere a Varese il Billy deve ottenere in difesa i risultati abituali e. insieme, fare miracoli in attacco. Vista la Turisanda domenica a Torino, non mi pare disposta a farsi battere in casa. — Tutte le altre squadre invece non brillano per continuità. Certe irregolarità di performances sembrano mettere sotto accusa anche il lavoro degli allenatori... «Allenare una squadra di serie A oggi è una faccendina complessa. C'è il grande equilibrio, c'è il condizionamento degli americani, c'è l'eterogeneità di quasi tutte le formazioni. Tocca correr dietro alle esigenze diverse dei due stranieri, di qualche affermato campione, di un paio di giovani emergenti dei ragazzini della panchina. Una miscellanea difficile da am¬ ministrare. L'allenatore deve vincere, migliorare i giovani, assecondare i campioni, cercare un minimo di propria realizzazione tecnica, fare un buon lavoro in palestra col disturbo del calendario fitto e di quintetti d'allenamento spesso squilibrati». — Evidentemente Pentassuglia in questo mare di guai ci nuota bene... •E' un maestro nel gestire queste situazioni, senza dubbio. E ha giocatori con un tale retroterra d'esperienza da ovviare alle difficoltà contingenti. Anche la Grimaldi fino a qualche settimana fa era un esempio di continuiti : e credo che uno dei motivi fosse il buon lavoro in allenamento consentito ad Asti dalla panchina lunga e dai tre americani a disposizione. Altri non sono riusciti a lavorare cosi bene. Anche perché in Italia c'è ancora una sottovalutazione del ruolo dell'allenatore, mutuata dal calcio: c'è chi si affida ad allenatori improvvisati, non maturi, non sperimentati: c'è chi non tutela minimamente il proprio tecnico. In un club il coach deve essere invece il punto di riferimento di tutto e di tutti. Va scelt i bene e poi aiutato. C'è chi crede che. con una buona organizzazione e un gruppo di giocatori forti, basti investire uno qualunque dell'incarico di allenare. Invece questa investitura nessuno è abbastanza potente da darla. E chi tenta di farlo, di solito paga». — Che cosa fa tutto il giorno un allenatore azzurro? «Posso dire che cosa faccio io. Sto in ufficio dalle 9 alle 15. Telefono, ascolto relazioni, stendo programmi, sono in contatto costante con Luciano Bortoletto. il dirigente responsabile, e con Marino e Novarina. gli altri tecnici federali del mio settore. Abbiamo creato le condizioni per una collaborazione molto promettente. Abbiamo sotto controllo 53 giocatrici azzurrabili. In pi'i giro, tengo clinic e stages. vedo partite (anche maschili, naturalmente). Insomma, mi dò da fare, aspettando il momento di tornare in palestra in vista del Torneo di Natale, a Torino, con Italia A. Italia junior. Francia e Finlandia. E' il primo passo nel quadriennio olimpico nuovo: faremo i primi esperimenti con un occhio agli Europei '81 di Ancona e l'altro rivolto più in là, al futuro meno prossimo.. Gianni Menichelli

Persone citate: Accorsi, Arrigoni, Bruno Arrifiorii, Bruno Arrigoni, Gaspare Borlengo, Luciano Bortoletto, Milanese, Novarina, Pentassuglia