A Napoli fra chiassate e proteste c'è anche il terremoto dello spreco di Francesco Santini

A Napoli fra chiassate e proteste c'è anche il terremoto dello spreco A Napoli fra chiassate e proteste c'è anche il terremoto dello spreco DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — «Zamberletti, sei peggio di Valenzi: affami il popolo». Per ultimi, in corteo, sono arrivati i vigili del fuoco «discontinui». Divise malandate, un grande striscione giallo, un megafono. Sono 300 giovani che hanno prestato il servizio di leva nel corpo dei pompieri ed ora chiedono «un posto». Sotto il pastrano grigioverde, Ciro Spezzaferro è nudo. Mostra il petto e grida: «Ecco come sono andato a soccorrere i sinistrati, ecco come ho scavato con queste mani tra le macerie per venti giorni: «Ma quali macerie, chi le ha viste? Ecco lo scandalo», interrompe Vincenzo Zuccaririo. E gli altri, in coro: «Ci hanno tenuti in caserma, a pulire le cucine. Poi ci cacciano da vico Sole: ci danno una pedata negli stinchi e dicono "Via, via, via dalla caserma, non fatevi più sentire": neppure un attestato valido per un concorso. Niente, niente ci danno, nessuna riconoscenza». «Zamberletti vieni fuori, Zamberletti ricevici», grida Lucio Amabile, vestito da perfetto pompiere. La situazione di Napoli assume tinte inattese. Nei vicoli, dinanzi alle scuole occupate dai senzatetto, cumuli di rigatoni e di spezzatino al sugo triplicano il lavoro dei rari spazzini. Il Comune continua a distribuire settantaduemila pasti caldi al giorno che nessuno mangia. Si spendono ogni ventiquattr'ore, 250 milioni in refezioni. Ma i sinistrati provvedono da soli all'alimentazione. Nelle aule della scuola Paisiello a Montecalvario, tutte le famiglie si sono attrezzate con cucine da campeggio e piccoli fornelli a gas. Accettano soltanto il pane, n resto non lo rifiutano, ma va a finire nella spazzatura, a disposizione dei randagi e dei gatti che si sono installati a decine nella piazzetta. Il commissario straordinario vuole evitare che questo di Napoli possa passare alla storia come il «terremoto dello spreco». Ha perciò scritto una lunga lettera ai sindaci della Campania e della Basilicata per fare il punto della situazione e per suggerire che le richieste «per quantità e complessità» non finiscano con il mettere in crisi i centri operativi di settore. Zamberletti richiama ad una «valida utilizzazione dei fondi» invitando «a pensare alla ricostruzione perché — scrive — questo è il modo per reagire al dolore di tante perdite ». Il sindaco Valenzi adesso è raggiante. Finalmente è riuscito a spedire al commissario un elenco di novemila terremotati. L'operazione è stata semplice. Dal cervello elettronico del Comune hanno estratto lo stato di famiglia di tutti gl'inquilini di 169 stabili dichiarati «evacuati». «Non se lo aspettava Zamberletti — dice Valenzi gioioso • -, na qui siamo efficienti: bastù spingere un bottone ed eccolo servito». Zamberletti denuncia il terremoto dello spreco. «In non sono il commissario straordinario dell'Eco: ogni Comune deve giustificare quello che spende. Ho dato di¬ sposizioni precise. Segnalare e intervenire negli abusi. E poi, attenzione, io non devo risolvere il problema annoso dei senzatetto di Napoli: io penso ai terremotati. Valenzi mi spedisca liste serie, io provvedo alle case». — Valenzi dice di aver spedito le liste. «Ho ricevuto un elenco di abitazioni e di stabili Manderò i militari a controllare. Ricordino bene, è arrivato l'esercito, ma non per risolvere problemi diversi da quelli del terremoto». — Valenzi vuole le case sfitte, i conventi, le caserme. «Decido io che cosa dare. Ho già i soldati in albergo. Posso assegnare le caserme al sindaco! Quanto alle case sfitte: controlliamo bene, guardiamo, facciamo un censimento. Comunque, a Napoli, tutte le procedure d'affitto sono bloccate perché il patrimonio immobiliare è a mia disposizione». — E per i vigili «discontinui»? •Non sono problemi che riguardano il commissario straordinario. L'organico dei vigili del fuoco andrebbe ampliato, questo si ma io non posso mettermi ad assumere "discontinui". Si facciano dei concorsi si rivedano gli organici». Tra il commissario straordinario e il Comune il clima è esasperato. Vittorio Vasquez. il giovane consigliere comunale per il quale è stato inventato il titolo di «addetto alla sistemazione dei terremotati», commenta: «Nessuna guerra: è una partita di ping pong. Il commissario ci ha spedito un fonogramma per ottenere le liste, noi gliele abbiamo mandate. Diciamo che la pallina è adesso nel suo campo». Zamberletti è tranquillo. A mezzanotte è scaduto l'ultimatum per le case della costa. «Afe ho il possesso — dice —, ma prima di sfondare le porte voglio avere chiara la situazione dei sinistrati: è per questo che ho chiesto a Valenzi cifre ed elenchi precisi Comincerò ad usare le case estive dei napoletani man mano che avrò i terremotati Anche lescuole vanno sgomberate, al più presto: non si può continuare con l'assistenza. La fase dell'emergenza è finita. Chi può provvedere al pasto direttamente, non può pretendere la refezione per alimentare lo spreco». Francesco Santini Avellino. Dopo il rifornimento di gèneri alimentari alcune donne rientrano alla tendopoli

Luoghi citati: Avellino, Basilicata, Campania, Napoli