È il terzo giudice rapito dai terroristi

È il terzo giudice rapito dai terroristi È il terzo giudice rapito dai terroristi ROMA — Con quello di Giovanni D'Urso salgono a tre i magistrati rapiti da terroristi. Il primo fu Mario Sossi, all'epoca sostituto procuratore della Repubblica di Genova, sequestrato dalle Brigate rosse la sera del 18 aprile '74 davanti alla propria abitazione. Mancavano pochi minuti alle 21 quando un commando di cinque o sei terroristi, sotto la minaccia delle armi, costrinse il magistrato a salire su un furgone grigio che fece subito perdere le sue tracce. Quella del rapimento Sossi fu una delle prime clamorose imprese delle Brigate rosse le quali in cambio della liberazione del magistrato chiesero la scarcerazione di alcuni membri del gruppo «22 ottobre» al cui processo Sossi era stato pubblico ministero. La trattativa fu bloccata dal procuratore generale Francesco Coco (assassinato un anno dopo dalle Br) che rifiutò di firmare il provvedimento di scarcerazione. Sossi fu condannato a morte e la sentenza fu resa nota dalle Br. Poco dopo, però, la sera del 23 maggio, esattamente a 35 giorni dal sequestro, il giudice veniva liberato. Circa un anno dopo, la sera del 6 maggio '75, a Roma, fu sequestrato il giudice Giusep¬ pe Di Gennaro. 50 anni, sposato, tre figli, capo dell'ufficio studi della direzione generale degli istituti di prevenzione e pena presso il ministero di Grazia e Giustizia. Restò prigioniero dei Nap (Nuclei armati proletari) per cinque giorni. Di Gennaro fu infatti liberato dopo che alcuni terroristi detenuti ottennero il trasferimento da Roma alle carceri di Alessandria. Saluzzo e Fossano. Venerdì sera l'ultimo sequestro politico (l'ottavo) compiuto dalle Brigate rosse. Giovanni D'Urso sovrintendeva di fatto all'assegnazione di terroristi detenuti alle carceri di massima sicurezza. Nome pressoché sconosciuto ai cronisti giudiziari. D'Urso doveva evidentemente essere ben noto ai terroristi che devono aver seguito ogni suo spostamento e raccolto sul suo conto precise informazioni. Le affinità col caso Di Gennaro sono evidenti. In un modo o nell'altro i terroristi entrano in possesso di informazioni — come promozioni, spostamenti, incarichi al ministero di Grazia e Giustizia — che restano sconosciute ai più. Si parla con insistenza di una «talpa», ma le ricerche condotte dagli inquirenti, dal rapimento Di Gennaro ad oggi, sono risultate vane.

Persone citate: D'urso, Francesco Coco, Giovanni D'urso, Mario Sossi, Sossi

Luoghi citati: Alessandria, Fossano, Genova, Roma, Saluzzo