Pechino: processo dei «quattro» gli avvocati ci sono ma non parlano

Pechino: processo dei «quattro» gli avvocati ci sono ma non parlano Ancora in primo piano l'insurrezione di Shanghai Pechino: processo dei «quattro» gli avvocati ci sono ma non parlano NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE PECHINO — Con l'interrogatorio, ieri, dell'ex vice presidente del pcc Wang Hongwen e il silenzio dell'ex sindaco di Shanghai. Zhang Chunqiao. la prima fase del processo alla «banda dei quattro» si avvia alla fine. Il secondo tribunale, che giudica i militari complici di Lin Biao. ha concluso qualche giorno fa gli interrogatori. La prossima settimana sarà compiuta, si ritiene, l'indagine nei confronti dell'ex giornalista Yao Wenyuan. di Jiang Qing e dell'ex segretario di Mao. Chen Boda. In base all'art. 118 del codice di procedura penale, conclusa la prima fase, la parola spetta all'accusa per la requi- sitoria, quindi è la volta dell'imputato ed eventualmente degli avvocati. L'imputato ha diritto ancora all'ultima parola prima che la corte si ritiri. Ma il codice di procedura penale non sempre è stato rispettato: basti pensare alla funzione degli avvocati che dovrebbero, in omaggio alla nuova «legalità», difendere il loro «cliente». Il loro ruolo sinora è apparso inesistente. Non hanno interrogato i testimoni, non hanno presentato prove a discarico, non hanno avanzato alcune obiezione, almeno di carattere procedurale. Nell'udienza di ieri si e continuato a parlare della progettata insurrezione di Shanghai. Non si è appreso nulla di nuovo. Wang. come sempre più che disposto a collaborare con la corte, ha ammesso tutto: ha detto che l'idea di armare la milizia fu di Zhang. che riteneva l'esercito fedele a Deng Xiaoping. Quando l'ex sindaco di Shanghai è stato interrogato, ha opposto alle domande della corte, all'esibizione di «documentiprove», ai testi, il suo consueto impenetrabile silenzio. Sul banco dei testimoni sono stati portati due ex seguaci dei «quattro»: l'ex segretaria del comitato di partito di Shanghai, Wang Xiuzhen, e il suo collega Xu Jingxian. I due, che sono detenuti, hanno risposto affermativamente a tutte le accuse della corte e a loro volta hanno accusato Zhang. Yao e Wang. In sostanza il dibattimento vuol essere il punto di arrivo di un processo di liquidazione della rivoluzione culturale che ora è cosi chiamata sui giornali, tra virgolette, e a proposito della quale è uscito un film, «Guardie rosse», lodato dal Quotidiano del popolo per il suo realismo. In realtà il processo finisce per coinvolgere tutto l'appa¬ rato del partito al potere in quegli anni, sebbene voglia comunicare l'astorica impressione che la rivoluzione culturale sia stata un frutto spurio e non la conseguenza di una linea politica. Ieri non è andata in onda come di consueto la replica dell'udienza del giorno precedente, evidentemente si è deciso di non fare troppa pubblicità a Jiang Qing. L'atmosfera nell'aula appare, ad ogni modo, sempre più pesante, mentre grava lo spettro di gravissime condanne.

Persone citate: Chen Boda, Deng Xiaoping, Jiang Qing, Mao, Wang Hongwen, Wang Xiuzhen, Xu Jingxian

Luoghi citati: Pechino, Shanghai