Dea 20 giorni senza scorta

Dea 20 giorni senza scorta Dea 20 giorni senza scorta ROMA — Una foto a colori, scattata con una Polaroid come in quel tragico marzo di due anni fa. quando fu rapito Moro: sullo sfondo un drappo rosso con la stella a cinque punte e la scritta «Brigate rosse». Giovanni D'Urso. magistrato addetto al trasferimento dei detenuti, vi è seduto davanti con l'aria ancora un po' stupita. Sulle ginocchia del prigioniero, i terroristi hanno appoggiato un cartello che in quattro slogans esprime il senso dell'intera operazione fino a indicarne, in ultimo, l'obiettivo piti immediato: '•Chiudere immediatamente l'Asinara». La prova che Giovanni O'TJrso era nelle mani dei terroristi è arrivata cosi, ieri pomeriggio, dopo una telefonata ricevuta nella sua abitazione da una collaboratrice de La Repubblica. Un «portavoce», che parlava con un forte accento romano, le ha detto di recarsi dinanzi a un cinema e di cercare in un cestino dei rifiuti: avvolti in un foglio di giornale c'erano, oltre alla foto, un volantino di tre pagine e mezzo e una copia dell'ultima «risoluzione strategica», quella dello scorso ottobre. inGiuseppe Zaccaria (Continua a pagina 2 in quinta colonna)

Persone citate: Giovanni D'urso, Giovanni O'tjrso, Moro

Luoghi citati: Roma