Non siamo ancora abbastanza nichilisti di Luciano Curino

Non siamo ancora abbastanza nichilisti IL FILOSOFO GIANNI VATTIMO AI ..VENERDÌ' LETTERARI» Non siamo ancora abbastanza nichilisti TORINO — Nichilismo (dal latino nini/, niente) è parola che evoca ottocenteschi rivoluzionari russi, associata anche al terrorismo contemporaneo. Sicché può sembrare provocatorio il titolo della conferenza (Apologia del nichilismo) che Gianni Vattimo, giovane e autorevole filosofo, ha tenuto ieri al Carignano per i Venerdì Letterari. Il fatto è che Vattimo dà al nichilismo un significato diverso da quello comunemente inteso. Si rifa a Nietzsche, che non associava il termine «nichilismo» alla distruzione, ma a quella che normalmente si chiama crisi di valori, quando non ci sono più certezze stabili né la possibilità di averne. «Ora, difendere il nichilismo vuol dire semplicemente questo: viviamo in un mondo dove non ci sono più stabilità e certezze, siccome però continuiamo a cercare stabilità e certezze, ce le aspettiamo e commettiamo errori. E questo perché non siamo ancora abbastanza nichilisti-. L'esempio estremo è quello dei terroristi «che. in fondo, mi sembrano dei nichilisti imperfetti: gente che non riesce a prendere atto che non ci \ può essere una perfezione definitiv : e che continua a cercarla, arrivando al fanatismo, sacrificando la vita degli altri e la propria all'idea di un ordine perfetto, irraggiungibile». La conferenza aveva come sottotitolo: «La modernità tra simulacro e declino». Nel Medioevo, nel passato in genere, ha spiegato Vattimo, la gente credeva verità quelle che sovente erano soltanto pregiudizi mantenuti vivi da interessi di classe o per altre ragioni. Anche noi siamo condizionati da situazioni sociali o fatti psicologici, «anche noi viviamo in mezzo alle favole, ma ci rendiamo conto che sono favole'. Quindi, quello che caratterizza la società contemporanea, come società del simulacro, è l'idea che noi viviamo in un mondo dove i confini tra realtà e apparenza sono sfumati. Nel senso che abbiamo pochissime notizie del mondo direttamente, ma sono quasi tutte notizie che ci arrivano dai mass inedia, e sappiamo che sono mediate, e non c'è più nessuno che crede davvero alla verità. «In questa situazione si può soltanto diventare nichilista». Ma che cosa vuol dire diventare nichilista? Organizzarsi la vita sulla base di certezze limitate. E dobbiamo renderci conto che possiamo produrre nella nostra vita soltanto degli aggiustamenti, non delle perfezioni totali. Se continuiamo a vivere immaginandoci di poter raggiungere la verità o il valore assoluto o la perfezione, siamo nevrotici e probabilmente anche fanatici. «Dobbiamo diventare più nichilisti, dobbiamo cioè abituarci a vivere nelle certezze limitate-. Questo significa infischiarsene, cedere allo scetticismo? «Non è cosi, ma nella mancanza di ogni certezza assoluta prendono più importanza le certezze relative, e l'appartenenza all'umanità. Cioè, è vero che io non credo tanto che ci siano dei valori eterni, credo però molto alla fedeltà, alle tradizioni, a quello che mi ha lasciato chi è vissuto prima di me. Una sorta di rispetto religioso per le tracce del vivente, più che di rispetto per il valore eterno-. E qui Vattimo cita il «suo» Nietzsche: «Una volta che hai scoperto che quelli che credevi valori eterni erano soltanto valori degli uomini, li rispetti di meno? No, bisogna che- li rispetti ancora di più, perché sono prodotti da personecomete-. Luciano Curino

Persone citate: Gianni Vattimo, Nietzsche, Vattimo

Luoghi citati: Torino