Bonn: bene l'export, piange il turista di Tito Sansa

Bonn: bene l'export, piange il turista Bonn: bene l'export, piange il turista BONN — Le riserve valutarie nette della Banca Federale di Germania si sono ulteriormente ridotte, in seguito ai continui interventi per impedire l'ascesa del dollaro e per mantenere la quotazione del marco all'interno del sistema monetario europeo. Ieri ammontavano a circa 64 miliardi di marchi, quasi un miliardo e mezzo meno che all'inizio della settimana scorsa, inferiori di 29 miliardi di marchi alle riserve del dicembre 1979 e di ben 36 miliardi sotto la quota primato di 96 miliardi di marchi registrata alla fine del 1978. Le massicce operazioni di sostegno della Bundesbank non sono però servite neppure ieri (quando sono stati ceduti altri 17,5 milioni di dollari) a frenare Il volo ascensionale della moneta americana che ha chiuso al fixing a marchi 2,0247, superando per la prima volta dopo 27 mesi la quotazione ufficiale di due marchi. Il consiglio centrale della Banca Federale, riunito ieri a Francoforte, non ha potuto prendere alcuna decisione Per gli esportatori tedeschi la debolezza attuale del marco è una «manna dal cielo», offre loro l'occasione di ripresentarsi con prezzi concorrenziali su mercati difficili e di rilanciare in tal modo la produzione che dipende per un buon quarto dalle vendite all'estero. Ma ciò che è bene per gli uni è dannoso per gli altri. Gli importatori che negli ultimi anni avevano acquistato a basso prezzo contribuendo in tal modo a frenare l'ascesa dei prezzi all'interno, lamentano ora a gran voce che •la Germania Federale sta importando inflazione». Vittime della debolezza del marco sono soprattutto i turisti tedeschi all'estero, i quali debbono pagare doppiamente care le vacanze: una volta per l'inflazione negli altri Paesi, una seconda volta per il cambio meno favorevole del marco. Non vi erano più abituati, ora dovranno stringere la cintola anche fuori casa. Tito Sansa

Luoghi citati: Francoforte, Germania, Germania Federale