Com'è difficile costruire (badando ai costi) macchine agricole per tutte le esigenze

Com'è difficile costruire (badando ai costi) macchine agricole per tutte le esigenze Com'è difficile costruire (badando ai costi) macchine agricole per tutte le esigenze Parlare di macchina agricola semplicemente, oggi non ha più senso: anche qui deve intervenire il concetto di agrisistema, quindi il discorso dovrebbe centrarsi sul rapporto tra la macchina e le altre componenti del mondo agricolo: la coltura, l'azienda, l'uomo. La macchina, intanto, come dovrebbe essere? Naturalmente, dati i tempi, deve consumare il meno possibile. Ma poi deve avere altre importanti caratteristiche: dev'essere evoluta, di conseguenza anche sofisticata. La macchina che lavora nelle campagne è oggi costruttivamente assai complessa, ma estremamente comoda e semplice nell'impiego. Ecco perché non è facile costruire trattori, o meglio non è facile costruire trattori che servono veramente agli agricoltori. Si spiega cosi perché soltanto le grandi Case — come sono in Italia la Fiat e la Same — hanno saputo migliorare le proprie macchine, adattandole ai tipi di lavorazione, alle colture, ai terreni, alle aziende. Per zone di agricoltura collinare, come la Toscana, le aziende costruttrici di trattori hanno creato macchine adatte alle particolari esigenze del terreno. Trattori di dimensioni contenute, maneggevoli, stabili (a cingoli, se le pendenze sono troppo ripide), compatti in modo da poter lavorare anche quella particolarissima coltura che è il vigneto. Colture e aziende, però, devono tener conto della macchina; quindi l'agricoltore, dopo aver chiesto al costruttore i modelli più adatti alle proprie esigenze, dovrà anche fare il possibile per adattare^ suoi campi, la sua azienda alle caratteristiche che nella mac¬ china non si possono mature. Molti operatori agricoli ancor oggi sono troppo poco abituati a considerare il valore del tempo e dell'efficienza del lavoro nell'ambito delle loro aziende, e non sempre — come sostiene il prof. Giuseppe Pellizzi — sono disposti ad accettare un discorso innovativo di denuncia (non di critica) di una situazione troppo statica e superata, specie in termini di strutture e di uomini. Così com'è avvenuto nel settore industriale, anche in quello agricolo si richiede un cambiamento di mentalità ed un'apertura alle nuove tematiche, la cui attuazione dovrebbe essere incoraggiata dagli organi di potere, sia nazionali che regionali. Bisogna dunque cercare di migliorare il rapporto: tra macchine e azienda, incidendo sull'ampiezza, sull'organizzazione, sugli appezzamenti e la loro distribuzione, sulla viabilità, sull'edilizia, sugli ordinamenti colturali; tra macchina e coltura, migliorando la quantità e la qualità del lavoro svolto, l'efficienza, i tempi, la velocità e i metodi di lavoro; tra macchina e uomo (confort e sicurezza); tra macchina motrice e operatrice (coerenza di accoppiamento). Tutto ciò per migliorare l'impiego dell'uomo e della macchina, riducendo, o se possibile annullando, i tempi accessori di lavoro, organizzando di conseguenza il lavoro stesso, modificando le strutture interne, istruendo il personale, scegliendo gli strumenti più idonei. Questo è certamente molto più di una semplice meccanizzazione, perché la mèta è la massimizzazione del rapporto benefici-costi, questi ultimi venendo ridotti al minime indispensabile sulla base delle reali esigenze con scelte razionali, k )

Persone citate: Giuseppe Pellizzi

Luoghi citati: Italia, Toscana