E domani ci penserà il Sole

E domani ci penserà il Sole I positivi esperimenti di Pescia e dell'Isola del Giglio E domani ci penserà il Sole L'agricoltura è fra i campi più promettenti per l'utilizzazione dell'energia solare: infatti gli usi ad essa applicati possono andare dal riscaldamento dell'acqua per l'allevamento bovino, al riscaldamento di serre, al pompaggio dell'acqua, alla energia per gli insediamenti abitativi. Va sottolineato che, in campagna, l'energia solare è particolarmente adatta anche perché certe richieste di energia cadono nei momenti di massima insolazione (essiccazione dei foraggi, pompaggio per l'irrigazione ad esempio). Tuttavia l'adozione di queste nuove tecniche è ancora lontana dall'essere applicata su larga scala, gli agricoltori, si sa, non amano correre l'avventura delle cose nuove, insomma preferiscono attendere per andare sul sicuro. Occorre perciò compiere molte sperimentazioni e, soprattutto, dimostrazioni di valutazioni tecnico-economiche. In parallelo urgono provvedimenti legislativi che fissino normative tecniche e faci litazioni promozionali. Anche in questo settore la Regione Toscana sta compiendo passi da gigante: con il suo «Progetto solare Giglio» e con la prova sperimentale per l'utilizzo dell'energia solare nel Pesciatino. Nel primo caso è stata scelta una superficie di tremila metri quadrati sull'isola del Giglio dove da sempre manca acqua ed elettricità e dove saranno montati pannelli al silicio per lo sfruttamento del sole e motori eolici, azionati cioè dalla forza del vento, forniti dall'Enel. Il progetto è stato promosso, congiuntamente dalla Regione Toscana e dal Comune di Isola del Giglio, i soldi in gran parte della Cee e della Cassa del Mezzogiorno. Partecipano al programma, che si articola in ventisei mesi (dal gennaio del 1981 al marzo del 1983) e che prevede una spesa di oltre un miliardo e mezzo, anche grosse società industriali, quali l'Enel, l'Agip, la tedesca Dornier (attiva nel campo delle nuove tecnologie), la Galileo (meccanica di precisione), la Nuova Pignone (socie¬ tà del gruppo Eni particolarmente impegnata negli aspetti di automazione per l'uso di sistemi fotovoltaici impiegati in regioni isolate), la Oto Melara (lunga esperienza nella progettazione di controlli automatici), la Ses del gruppo Fiat (su contratto Cee sta realizzando una fattoria energetica) e la Solaris (la prima società in Italia che ha posto le basi per una produzione su scala industriale con il solo obiettivo della tecnologia fotovoltaica). Hanno aderito all'iniziativa anche l'Ansaldo, la Panclor, la Melix e la Rtc. Dalla collaborazione fra capacità e tecnologie, fra strutture pubbliche e private, è nato una consorzio per la gestione del programma «Isola del Giglio» sui risultati del quale si amplieranno le applicazioni a dimostrazione che la sopravvivenza energetica può, in alcuni luoghi, essere garantita dall'ambiente senza per questo distruggerlo. A impianto funzionante il consorzio sarà in grado di fornire dati molto precisi anche sulla convenienza economica di sistemi di questo tipo. L'impianto, una volta realizzato, sarà consegnato agli enti competenti (la Regione Toscana e l'amministrazione comunale di Isola del Giglio) che ne assicureranno la gestione. Interessante, nel campo dello sfruttamento dell'energia solare, è anche l'esperimento che si sta conducendo nel Pesciatino, un comprensorio nel quale la superficie totale investita a colture floricole è dì 412 ettari di cui ben 148 sotto serra. Dall'incontro di una grande azienda locale (La Metalli industriale del gruppo Smi) che opera anche nel settore dei pannelli solari, con i tecnici del centro sperimentale della Floricoltura di Pescia (un consorzio di cui fanno parte le province di Pistoia e Lucca, le Camere di commercio delle due province ed il Comune di Pescia) è nata l'idea di realizzare una prova per verificare i vantaggi dell'utilizzazione dei pannelli solari come calore integrativo nelle serre fisse. Uno studio di grande interesse, se si considera l'accentuarsi della crisi energetica e la necessità di ridurre i consumi di gasolio in colture particolari, quali quelle forzate, che esigono molto calore ed umidità. Poiché il fabbisogno termico della serra è massimo nelle ore notturne, in particolare nelle prime ore del mattino, il sistema dell'energia solare sulla prova sperimentale è del tipo «immagazzinamento diurno» e «utilizzazione notturna»: i collettori solari alimentano, così, di giorno un accumulatore termico in acqua, dal quale si preleva calore durante le ore notturne, quando, è ovvio, la serra richiede calore. I valori della serra così attrezzata sono messi a confronto con quelli di una identica serra che dispone di iden tico sistema di riscaldamento ma di tipo tradizionale (serra testimone). La coltura in serra è di garofani (2500 piantine della varietà Scania di colore rosso e 3500 della varietà Sarah di colore rosa). La valutazione dei primi risultati (sia pure dopo pochi mesi di sperimentazione, la quale continuerà però per alcuni anni) è incoraggiante, sia dal punto di vista tecnico che economico. Se le prove in corso confermeranno l'economicità dell'uso integrato dell'energia solare per il riscaldamento di serre, si passerà dalla fase sperimentale a quella applicativa su vasta scala non solo nel Pesciatino, ma anche di valore per tutti quei comprensori la cui economia agricola è basata principalmente sulle colture forzate e protette in serra. b- p>

Persone citate: Solaris