L'urbanista Cotronei divideva a metà con lon. Mangione

L'urbanista Cotronei divideva a metà con lon. Mangione L'urbanista Cotronei divideva a metà con lon. Mangione PALERMO — Gilda Di Paola, la signora di 55 anni arrestata insieme all'ex assessore regionale «socialista Calogero Mangione perché coinvolta nello scandalo» da lei stessa sollevato non registrava soltanto le confidenze dell'uomo politico durante i loro convegni d'amore, ma anche le telefonate compromettenti dell'urbanista romano Luigi Cotronei, terzo personaggio della vicenda, anch'egli colpito da mandato di cattura e tuttora irreperibile. Il prof. Cotronei, 63 anni, è anche accusato, con l'on. Mangione, di concorso in corruzione aggravata e continuata: gli era stato affidato, fra il 1967 e il 1971 — epoca in cui Mangione era assessore allo sviluppo economico — l'incarico di elaborare alcuni piani di coordinamento territoriale della Sicilia. Tecnico ed assessore, secondo l'accusa, avrebbero alimentato un giro di tangenti e di accordi sotterranei finalizzati alla divisione al cinquanta per cento delle parcelle pagate dalla Regione siciliana. Sembra che l'intesa fra l'ex assessore e l'urbanista prevedesse anche un incarico remunerato per la donna. Quando la Di Paola venne allontanata dal suo amico, consegnò al magistrato le bobine che contenevano le registrazioni non solo delle confidenze d'alcova dell'uomo politico, ma anche delle ammissioni del prof. Cotronei. L'urbanista, in particolare, avrebbe rivelato i meccanismi della corruzione: metà della cifra che egli percepiva per le sue consulenze alla Regione siciliana — avrebbe ammesso — andava all'assessore Mangione, che a sua volta asseriva d'essere costretto a versarne una certa percentuale nelle casse del suo partito. Intanto ieri mattina l'on. Mangione è stato trasferito dal carcere di Malaspina di Caltanissetta all'Ucciardone di Palermo, e la sua amica — che è accusata di tentativo di estorsione — dal carcere dei Cavallacci di Termini Imerese a quello femminile delle Benedettine, sempre nel capoluogo Isolano. Uno dei difensori dell'ex assessore, l'avvocato Riela ha espresso il suo stupore per la decisione cosi tardiva del giudice istruttore di emettere 1 mandati di cattura: «L'inchiesta si è già conclusa con il rinvio a giudizio dei tre imputati — ha detto Riela — e i mandati di cattura non rispondono affatto ad una esigenza di tutela processuale: ormai nessuno poteva inquinare le prove, e tantomeno sviare le indagini».

Persone citate: Calogero Mangione, Di Paola, Malaspina, Mangione, Riela

Luoghi citati: Caltanissetta, Cotronei, Palermo, Sicilia, Termini Imerese