Tornata l'acqua nei paesi colpiti

Tornata l'acqua nei paesi colpiti A due settimane dal terremoto Tornata l'acqua nei paesi colpiti Solo sette centri in provincia di Potenza ancora riforniti da autobotti - Si migliora il servizio idrico nelle tendopoli AVELLINO — min due settimane l'acqua ormai l'abbiamo portata praticamente dappertutto: I tecnici della Cassa per il Mezzogiorno ai quali il commissario Zamberletti aveva affidato, dopo il sismo, la riparazione degù acquedotti, non nascondono una certa soddisfazione. Tutti i 119 comuni della provincia di Avellino —hanno reso noto — sono stati collegati con gli acquedotti. Lo stesso è accaduto per 23 della provincia di Benevento. Nel Salernitano per la riaper- tura dellacquedotto dellAlto Sele (25 comuni) è questione di ore: il tempo necessario per le ultime prove e analisi. Se la situazione è stata normalizzata del tutto nel Napoletano e nel Casertano, qualche problema resta aperto in provincia di Potenza: qui sette comuni devono ancora essere riforniti con autobotti. Il problema principale in questa zona è che molti paesi sono serviti da acquedotti locali. La situazione dogli approvvigionamenti idrici, dopo il terremoto, era disastrosa. Per risolverla la Cassa per il Mezzogiorno ha fatto leva sugli enti gestori locali (Acquedotto dell'Alto Sele dell'Irpinia, quello del Calore, Sele, Montestella per la provincia di Salerno, Acquedotto Pugliese per la Basilicata). Le squadre dipendenti da questi enti, che sin dalle ore immediatamente successive al terremoto sono state impiegate nei soccorsi (hanno estratto vive complessivamente 41 persone dalle macerie), sono state rafforzate, finita la fase dell'emergenza, con 7 nuclei volanti, ciascuno composto da 7-8 tecnici specializzati per il riassetto degli acquedotti. Cinque centri operativi sono stati inoltre istituiti ad Avellino, Salerno, Benevento, Potenza e Napoli per coordinare le attività. Risolto quasi del tutto il problema di portare l'acqua alle porte dei paesi occorre ora assicurare adeguati approvvigionamenti anche ai vari agglomerati di tende e roulottes sorti un po' ovunque nelle zona colpite dal sismo. In alcuni casi il problema è risolto in partenza: alcuni insediamenti, infatti, si sono sviluppati nei campi sportivi realizzati proprio dalla Cassa (nelle province colpite ne sono stati fatti in tutto 186, che già godono di attrezzature e servizi, comunque da potenziare). Per gli altri —ha reso noto la Cassa per il Mezzogiorno — sono in corso accertamenti e si provvede con urgenza non solo agli allacciamenti, ma anche agli impianti di depurazione come già è stato fatto a Conza e Cairano.

Persone citate: Casertano, Zamberletti