La dc rinnova le cariche di Luca Giurato

La dc rinnova le cariche La dc rinnova le cariche (Segue dalla 1* pagina) conto, per decidere quel che si deve fare». Bianco ricorda che, molti anni or sono, Sceiba, appena nominato presidente del partito, sciolse il suo gruppo, del quale facevano parte tra gli altri Scalf aro, Restivo e Lucifredi. E' rimasto un esempio isolato. «Da Piccoli a Fanfani, bisogna che i capicorrente di oggi si riuniscano e facciano altrettanto, sciogliendo completamente le righe — ci dice il presidente dei deputati democristiani —. Ritroviamoci tutti nel partito e chiudiamo sedi, strutture organizzative, agenzie di stampa. Facciamo, finalmente, una catarsi personale e politica». In un ordine del giorno presentato al Consiglio nazionale, Bianco aveva proposto di «ricostruire la Direzione sulla base di nuovi criteri fondati sul principio dello scrutinio segreto e del panachage». Il documento è stato «recepito» e messo agli atti da Forlani; nient'altro. 11 gruppo di «Proposta», del quale Bianco è uno dei capi storici, è rimasto deluso e incalzerà la segreteria sin dalla prossima settimana quando, ci conferma Bianco, verrà convocata la grande assemblea unitaria dei deputati e dei senatori decisi a portare avanti la «rivol¬ ta morale» contro le correnti. La questione delle giunte con il pei verrà affrontata in un'altra direzione. Nel partito, la Regione Sardegna viene indicata, per ora, come il caso più emblematico. Bianco ci ha detto che la de dovrebbe rifiutare l'offerta di entrare in giunta con un paio di tecnici, in condizioni, quindi, «umilianti e minoritarie». Par di capire che la de attende novità da Cagliari. Se, dopo la svolta del Consiglio nazionale, si riapriranno giochi che sembravano chiusi e «si ridarà alla de il ruolo che merita» allora la Sardegna potrebbe diventare il primo di quei «casi eccezionali» di cui ha parlato Piccoli nella sua relazione asorpresa. L'apertura «eccezionale» al pei è, ovviamente, al centro del dibattito nel partito. Il di- rettore de «La discussione». Marco Pollini, assieme a un gruppetto di parlamentari, propone un referendum tra gli iscritti de di regioni, province e Comuni dove il problema, prima o poi, potrebbe aprirsi: «Si teme che, in mancanza di forme di consultazione degli iscritti, possano determinarsi a livello locale aperture al pei che non trovino riscontro nella volontà dell'elettorato». Follini sta raccogliendo adesioni in tutti i settori del partito per il suo referendum. Piccoli replica alle affermazioni di Bianco e alla battaglia dei «peones» precisando che «quando si afferma che occorre cambiare, non lo si fa per strappare di mano ai parlamentari una loro iniziativa e per appagare demagogicamente una aspirazione di rilancio e di rinnovamento». Donat-Cattin ricorda che «t cambiamenti di norme e istituti organizzativo-politici sono impegni sema seguito da cinque anni Occorre che le soluzioni non siano estemporanee e che evitino la tecnica dei capri espiatori». Per il segretario politico, la marcia dal Congresso della spaccatura al Consiglio nazionale dell'unità è stata aspra, lunga e dura. Come sarà la marcia nelle «nuove realtà»? Luca Giurato

Persone citate: Bianco, Donat-cattin, Fanfani, Follini, Forlani, Lucifredi, Restivo

Luoghi citati: Cagliari, Sardegna