Sconfitta la destra dal «blocco» di Eanes

Sconfitta la destra dal «blocco» di Eanes Lisbona: al presidente il 56 per cento dei voti Sconfitta la destra dal «blocco» di Eanes DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LISBONA — n presidente Eanes è stato rieletto, e il governo di centro-destra ha subito una pesante mortificazione. Questo, in sintesi, il significato della consultazione politica di domenica che rischia di accentuare il divario fra i due centri di potere del Portogallo postrivoluzionario. Ora si tratta di far coabitare un capo dello Stato votato dalle sinistre con un esecutivo di ispirazione moderata, e non sarà un compito facile. Le lacerazioni sono profonde, le opposizioni radicate in un dialogo fra sordi carico di astio e di incomprensioni. Il Paese appare spaccato in due, sembra addirittura aver già dimenticato la commozione dimostrata appena pochi giorni fa per la tragica morte del primo ministro Francisco Sà Carneiro. «Un sacrificio inutile» ammettono i suoi sostenitori, mentre i comunisti esultano perché «la reazione fascista non è passata». Sabato nella capitale la folla in lacrime aveva fatto ala al corteo funebre del premier. Oggi quelle stesse vie del centro sono invase da gente che inneggia al successo del suo avversario. Se l'affermazione del generale Antonio Ramalho Eanes (46 anni, due figli, ex istruttore di educazione fisica) era scontata, ciò che ha maggiormente sorpreso è stata la dimensione della vittoria ottenuta contro il candidato governativo Antonio Soares Carneiro, pure lui generale ma con una stella in meno. Al Presidente uscente, che resterà in carica altri cinque anni, sono andati il 56,43 per cento dei suffragi su quasi 7 milioni di votanti, al suo antagonista il 40,25. Soares Carneiro non è dunque riuscito nemmeno a conseguire quel 47 per cento ottenuto in ottobre dai 'padrini* di 'Alleanza democratica* nelle elezioni per il rinnovo del Parlamento. Allora la coalizione, composta dal psd socialdemocratico, dal cds cristiano-democratico e dai monarchici, aveva rafforzato la propria maggioranza con un vantaggio di diciotto deputati sull'opposizione di sinistra; adesso, a tre mesi di distanza, il voto appare bizzarro, difficile da decifrare. Innanzitutto, è confermato che Soares Carneiro ha finito col pagare lo scotto della scarsa notorietà (fino alla presentazione della sua candidatura, in giugno, era virtualmente sconosciuto); e quando il cordone ombelicale che lo legava al premier si è spaccato con la tragedia aerea di giovedì scorso, il tempo a disposizione si è rivelato troppo esiguo per affermare una propria personalità. Eppure, quando erano cominciati ad affluire i primi risultati, sembrava tenesse bene. Ha raccolto molti consensi nell'entroterra conservatore, a Braga, Braganza, Leiria, Aveiro, Guarda, Viseu, Coimbra, dove l'influenza della Chiesa cattolica è ancora determinante; poi però la diga della moderazione si è sfaldata sotto la spinta dei voti espressi nella capitale, ad Oporto, nelle tradizionali raccaforti rosse di Se Ubai, Santarem, Evora, nelle zone agricole dell'Alenteio, di Faro, nel Sud che si affaccia sull'Atlantico. Poi, la spallata finale: alla sede di 'Alleanza democratica* parlano delusi di «pugnalata alle spalle» giunta dalle Azzorre e dall'arcipelago di Madeira, che, per la prima volta dal golpe del 1974, hanno votato entrambe a sinistra. Non Ita funzionato pertanto il carisma postumo di Sà Carneiro, il suo testamento politico non è stato raccolto, l'eie t- Piero de Garzarolli (Continua a pagina 2 In quinta colonna)

Luoghi citati: Azzorre, Lisbona, Oporto, Portogallo