Il vaso e il topo di Frane Barbieri

Il vaso e il topo Processo di Pechino Il vaso e il topo II processo di Pechino riconferma sempre uno stesso dubbio: una vittoria politica ha davvero il bisogno di essere sigillata da una sentenza giuridica a carico dei vinti? Infatti, mentre seguiamo gli spezzoni televisivi trasmessi dall'aula del tribunale speciale, ci balena a momenti l'idea che il processo fosse stato ordito addirittura dalla diabolica Jiang Qing. Non c'era modo migliore per farla risalire alla ribalta e salvare dall'oblio il gruppo radical-maoista di Shangai. Mao disprezzava le leggi e la legiferazione: «L'unica legge deve essere la rivoluzione permanente». Portando agli estremi il suo insegnamento le guardie rosse avevano abolito anche quelle poche leggi varate dall'Assemblea popolare. Fra gli obiettivi delle riforme attuali figura pure il ripristino della giustizia. Se il processo alla vedova di Mao e dei suoi seguaci doveva servire da collaudo al nuovo ordinamento legale il minimo che si possa dire è che la scelta del soggetto e Io stesso svolgimento della rappresentazione giudiziaria non siano stati fra i più felici. L'impressione che si ricava non è tanto quella del ripristino della legalità quanto la conferma della non sempre legale regola per cui in certi sistemi politici i vincitori sono sempre immacolati e i vinti sempre colpevoli. O ancora peggio, trattandosi di un regime rivoluzionario e non potendo aver luogo due tendenze rivoluzionarie in una volta: il vincitore è sempre il solo ad essere rivoluzionario mentre di conseguenza il vinto non può essere altro che controrivoluzionario. E' probabile che le sensibilità occidentali in questo campo non corrispondano a quelle cinesi e che l'ennesima edizione del tradizionale spettacolo d'opera pechinese sul mandarino buono ed il mandarino cattivo abbia tutt'altro effetto fra il pubblico a cui è stato destinato. Risulta difficile tuttavia non esprimere le nostre perplessità dato che da Pechino si trasmette anche in mondovisione e dato che nel giudicare gli effetti di queste trasmissioni non ci sentiamo per niente condizionati dal fascino della Jiang Qing e tanto meno delle sue idee. Eventualmente tutto il contrario. Siamo perplessi anche perché, poco tempo fa. a Pechino funzionari autorevoli ci avevano parlato con tanto entusiasmo di Bucharin, della validità dei suoi concetti teorici e dell'errore tragico di non averli adottati. Ma non sta forse il vero lato tragico del caso Bucharin nel fatto che egli sia stato processato per le sue idee e per l'ostinazione con cui aveva cercato di farle valere? Le Frane Barbieri (Continua a pagina 2 in prima colonna)

Persone citate: Bucharin, Jiang Qing, Mao

Luoghi citati: Pechino, Shangai