Nell'etere regna il caos

Nell'etere regna il caos Indagine della Regione sulle radio private Nell'etere regna il caos Disarmante risultato dell'inchiesta: mancano leggi, le emittenti sono nell'impossibilità di giungere a un'autoregolamentazióne Carenze tecniche - Il 55 per cento dei programmi è musicale E' emerso un quadro piuttosto disarmante, tecnicamente parlando, dall'indagine sulle emittenti radiofoniche private in Piemonte, promossa dalla Regione con l'aiuto dell'Istituto di elettronica e telecomunicazioni del Politecnico. Il caos che regna nell'etere per l'assenza di leggi sarà difficile da sradicare a giudicare dai risultati dello studio e dalla pratica impossibi¬ lità, per motivi diversi, di giungere a quell'autoregolamentazione che la Regione ha proposto almeno come primo passo verso una legge nazionale. n presidente del Comitato regionale per il servizio radiotelevisivo, Roberto Salvie ha sintetizzato i risultati dell'indagine che ha visto la partecipazione di 120 emittenti, meno della metà di quelle che operano. La mag- gior parte, nata tra il '76 e il '77. dichiara di avere una fascia di utenti superiore ai 50 mila ascoltatori. Il 55,7 per cento dei programmi sono musicali. Il numero medio di addetti è di 21. Ma veniamo ai dati sul funzionamento. I due ricercatori del Politecnico, i professori Mussino e Biglieri, hanno rilevato molte carenze tecniche negli impianti tanto che il 72 per cento delle emittenti ha dichiarato di avere •problemi di ricezione* e il 21 per cento di aver dato luogo a •disturbi* ad altri. D'altra parte, il 38 per cento delle emittenti ammette candidamente di non aver mai verificato l'efficienza delle installazioni. Nella scelta e nel mantenimento delle frequenze il caos è completo anche per la utilizzazione di potenze sempre più alte per non essere sovrapposti da emittenti in concorrenza. Il 50 per cento delle emittenti ha una stabilità inaccettabile per una corretta ricezione. Quelle che si definiscono •stereofoniche* hanno una modulazione assolutamente insufficiente (nel 53 per cento) per trasmettere in questo modo. Peggiore ancora la situazione delle •attenuazioni* cioè dei metodi per non accavallarsi ad altre. In pratica soltanto il 20-25 per cento delle radio private piemontesi è accettabile. Nel dibattito successivo sono emersi altri motivi di disordine nell'etere: la poca volontà di rispettare il vicino, le ingerenze di emittenti estere (Radiomontecarlo), la scarsa propensione ad autolimitarsi.

Persone citate: Biglieri, Roberto Salvie

Luoghi citati: Piemonte