Bach con la russa Bellina

Bach con la russa Bellina La violinista per l'Unione Musicale Bach con la russa Bellina TORINO — Con la violinista russa Nina Beilina l'Unione Musicale ha portato a Torino una solista di primo piano cui il pianista Vincenzo Balzani ha offerto una collaborazione di prim'ordine, risultandone cosi un concerto di notevole levatura. Nella distribuzione del programma il peso dell'impegno gravava per lo piti sulla prima parte: mettere in apertura una sonata come quella in re minore op. 108 di Brahms presuppone, da parte di chi suona, la capacità di gettarsi subito nella mischia del confronto col testo, senza bisogno di nessun «petting» preparatorio. E il temperamento della Beilina è parso tale da non soffrire minimamente il delicato passaggio dal tempo empirico della vita a quello assoluto della musica, gremito di fatti interiori; e Dio sa quanti, e di quale spessore, essi si presentano in quella sonata di Brahms. Sin dall'inizio la violinista si è imposta per l'autorevolezza del fraseggio, il virtuosismo della mano sinistra, l'impianto tecnico che, in questa allieva di Oistrack, non lascia il minimo accesso alle molteplici insidie della scrittura bra- hmsiana. Il suono ha uno spessore di rara consistenza ed è forse un limite che non riesca mai a spogliarsi di una sua spiccata fisicità. Ma se la mèta ideale del violinismo romantico è l'imitazione del canto e dell'immateriale ariosità della voce umana, in Bach quella concretezza sonora ci sta assai bene perché la sua scrittura esplora e trae vita dalla tecnica stessa dello strumento, ne anatomizza la voce e la struttura, sino a farne sentire persino «l'odor di resina», secondo l'osservazione di Stravinski Dalla esecuzione della Beilina la Seconda Partita ha tratto un rilievo scultoreo e la Ciaccona che la chiude si è edificata professionalmente su se stessa come un vero monumento dei suoni. Con un piglio da generalessa, questa virago dell'archetto ha districato la matassa del colossale intrico polifonico con un lavoro abile e sicuro, senza cesellare troppo ma squadrando i blocchi del mirabile edificio con tagli netti e infallibilmente precisi. Donde il successo decretato dal pubblico che già alla fine della prima parte l'ha chiamata molte volte alla ribalta, p. gal.

Persone citate: Bach, Beilina, Brahms, Nina Beilina, Stravinski, Vincenzo Balzani

Luoghi citati: Torino