I due giornalisti di «Op» parlano di Bisaglia ai saggi

I due giornalisti di «Op» parlano di Bisaglia ai saggi L'inchiesta dei senatori sulla vicenda Pecorelli I due giornalisti di «Op» parlano di Bisaglia ai saggi DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Sembra proprio che Franca Mangiavacca, definita dai cinque saggi «valida collaboratrice dell'avvocato Pecorellinon voglia presentarsi davanti al giuri d'onore. I senatori non riescono a mettersi in contatto con lei e ieri lo hanno ribadito in un comunicato. C'è molta curiosità sulle ragioni che spingerebbero la Mangiavacca. che per anni è stata la persona più vicina al giornalista e quella più addentro ai suoi affari, a rifiutare un incontro col giurì. La donna fu interrogata a lungo dal giudice Sica, parlò per almeno 24 ore subito dopo l'assassinio di Pecorelli. Ma per quanti sforzi abbiano fatto i «saggi» per trovarla, il loro invito non è ancora stato accolto. Dice il comunicato: «La commissione spera comunque di poter ascoltare anche la signora Franca Mangiavacca, ritenendo che anch'essa possa fornire elementi utili all'inchiesta-. Per il resto, il lavoro della speciale commissione procede speditamente: così fanno sapere i «saggi- rompendo il loro silenzio con un comunicato di due cartelle. Entro il 15 dicembre sarà consegnata a Fanfani la relazione conclusiva dei lavori. Questa prima fase, dicono, è dedicata «ad acquisire tutti gli elementi utili a far luce sulla vicenda die ha formato l'oggetto delle accuse del senatore Pisano-. La lettera consegnata a Fanfani da Rosita Pecorelli è sottoposta «ad accurato esame di tutti gli elementi grafici ed extragrafici, avvalendosi dei più moderni strumenti a disposizione-. In tutto sono state tenute nove sedute ufficiali e «numerose riunioni informali destinate a stabilire un ordine dei lavori sulla base dell'esame dei dati di volta in volta emersi nelle sedute ufficiali-. Il comunicato prosegue con l'elenco delle persone finora ascoltate, dai due protagonisti del caso Bisaglia e Pisano, che saranno comunque nuovamente chiamati, ai collaboratori di Bisaglia e a quelli di OP. « Tutte le persone invitate hanno accettato di collaborare cpn la Commissione e hanno risposto sema reticenze-. Tranne, ovviamente. Franca Mangiavacca. Ieri sono stati ascoltati Paolo Patrizi e Giuseppe Catalano, redattore di OP il primo, e giornalista de L'Europeo il secondo. Catalano aveva pubblicato un'intervista con una persona definita «un autorevole collaboratore di Pecorelli-, nella quale l'anonimo sosteneva che l'affare Bisaglia partiva nel '73 quando OP pubblicò una notizia intitolata «Tony Wild Bisaglia-: poche righe sulle amicizie dell'astro nascente della de. Bisaglia si spaventa e un giorno arriva nella redazione di OP Emo Danesi, suo segretario. L'articolo proseguiva raccontando la storia di 30 milioni in un sacchetto di plastica consegnati a Pecorelli. Pecorelli si arrabbiò perché ne aspettava cinquanta. Ma subito dopo Bisaglia viene tolto dal mirino di OP. Secondo il collaboratore di Pecorelli. i finanziamenti arrivano puntuali. Era stato Pisano a indicare ai «saggi» quell'intervista. E i «saggi» hanno voluto chiedere a Catalano se avesse intenzione di fare il nome della sua fonte e spiegare qualcosa di più su quell'intervista. Quanto a Paolo Patrizi che lavora a OP dal '74, i commissari volevano soprattutto da lui qualche spiegazione sui rapporti fra Pecorelli e i politici e sulla possibilità che la lettera indirizzata a Bisaglia fosse davvero rimasta nella sede della rivista dopo la perquisizione della magistratura.

Luoghi citati: Pisano, Roma