Kissinger (ricevuto da Giscard all'Eliseo) esamina caso polacco e rapporti Uso-Europa di Paolo Patruno

Kissinger (ricevuto da Giscard all'Eliseo) esamina caso polacco e rapporti Uso-Europa L'ex capo della diplomazia americana nelle capitali europee Kissinger (ricevuto da Giscard all'Eliseo) esamina caso polacco e rapporti Uso-Europa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — «I sovietici si comportano in maviera estremamente minacciosa sul caso polacco. Ma devono comprendere bene che un loro intervento metterebbe fine, almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti, a ogni possibilità di negoziato e probabilmente anche al proseguimento di importanti relazioni commerciali». L'avvertimento all'Urss è stato lanciato ieri a Parigi da Kissinger. ricevuto all'Eliseo da Giscard. Per quanto abbia specificato che la sua visita era privata e che non era incaricato di nessuna missione da parte | della futura amministrazione americana. Kissinger resta anche dopo la probabile nomina di Haig a segretario di Stato uno degli ascoltati «consiglieri» del nuòvo team Reagan. E il suo parere può essere considerato perciò come un autorevole «segnale» indirizzato al Cremlino. La visita di Kissinger a Parigi è nata da una sua partecipazione a un convegno internazionale di finanzieri e banchieri (davanti ai quali l'ex segretario di Stato ha pronunciato un discorso nella mattinata) ma è diventata poi nel pomeriggio un fatto politico importante Su che cosa si siano detti Giscard D'Estaing e Kissinger non sono filtrate per il momento indiscrezioni. Ma all'uscita dall'Eliseo, l'ex capo della diplomazia Usa ha commentato volentieri i risultati dell'ultimo consiglio europeo al Lussemburgo, rilevando che «sul problema polacco non c'è alcuna differenza tra la posizione americana e quella europea». E ancora sul problema polacco, Kissinger aveva dichiarato in mattinata nella sede dell'Unesco che «la Polonia rappresenta il caso estremo di incapacità dei sistemi comunisti di assicurarsi una legittimità. Oggi, dopo l'Ungheria e la Cecoslovacchia, viene minacciata la Polonia, ma il Paese sarebbe già esploso se non ci fosse il "grande fratello" che la sorveglia». All'identità di posizioni su Varsavia, Kissinger ha contrapposto, più chiaramente nel discorso ai banchieri e più velatamente all'uscita dall'Eliseo, la dissonanza esistente tra Usa ed Europa sul problema medio-orientale. Terzo tema di fondo esaminato da Kissinger: i rapporti tra l'America e l'Europa che saranno «certamente migliori con il presidente Reagan»; Ma ha sottolineato anche che « l'identi tà europea» non deve essere vista soltanto in contrapposizione alla politica americana. «E'imperativo che oggi i Paesi della Nato si raggruppino per fronteggiare la nuova situazione creata dall'espansionismo sovietico». Kissinger ha ricordato i precedenti dell'Angola. dell'Etiopia. dell'Afghanistan, dei sommovimenti in Iran, nel Golfo Persico e nell'America Centrale a riprova della progressione dell'Urss. Ma secondo lui l'Occidente può contrastare ancora questa tendenza su un duplice piano. Primo: imponendo all'Urss un nuovo codice di relazioni internazionali, anche attraverso negoziati sugli armamenti, perché è inaccettabile che «alcuni Paesi o gli stessi alleati di Mosca siano occupati da un giorno all'altro dalle truppe russe». Secondo: gli scambi commerciali devono essere accompagnati da precise condizioni politiche. «Il commercio deve essere subordinato a criteri politici, perché in caso contrario noi favoriremmo solo lo sviluppo dell'Urss e dei suoi alleati. Con il risultato finale che diventeremmo più vulnerabili dei Paesi nostri debitori». Paolo Patruno