Perché si è ucciso lo scrittore Gary? di Paolo Patruno

Perché si è ucciso lo scrittore Gary? A DICIOTTO MESI DALLA TRAGICA MORTE DELL'EX MOGLIE JEAN SEBERG Perché si è ucciso lo scrittore Gary? In un biglietto esclude di averlo fatto «per amore» - Ma a Parigi si collega la sua fine a quella dell'attrice DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Lo scrittore Romain Gary si è ucciso martedì sera nella sua casa di Parigi, a diciotto mesi dal misterioso suicidio dell'ex moglie, l'attrice americana Jean Seberg. E' stato scoperto nel suo alloggio al Quartiere Latino con una pallottola in testa. In un biglietto lasciato al suo editore, Gallimard, Gary ha scritto: «Niente a che avere con Jean Seberg. I patiti delle storie d'amore sono gentilmente pregati di rivolgersi altrove-. Ma è venuto egualmente naturale ai suoi numerosi amici parigini mettere in relazione la sua fine con la morte della Seberg, alla quale il romanziere era rimasto affezionato anche dopo il divorzio. Forse Gary si è uccise perché a 66 anni si sentiva un uomo finito, perché non riusciva a stabilire un solido legame con il figlio Diego, che aveva avuto dall'attrice. Comunque l'ultimo periodo della vita dello scrittore era stato segnato dalla sua coraggiosa e solitaria «crociata» per riabilitare la memoria della ex moglie. Jean Seberg. la splendida Giovanna d'Arco di Preminger, si era uccisa in oscure circostanze poco più di un anno fa, vittima di uno stato depressivo che l'ossessionava da anni, da quando era rimasta incinta, si era detto, di un esponente delle «pantere nere». La «voce» era stata messa in circolazione negli Stati Uniti dal Fbi e. sapientemente amplificata, aveva segnato la fine della Seberg come attrice in America. Da quelle insinuazioni, dalla velenosa campagna scandalistica montata contro di lei, Jean Seberg non si era più ripresa sprofondando gradualmente nella nevrosi, in legami effimeri e superficiali, in depressioni sempre più acute che dovevano sfociare inevitabilmente nel suo misterioso suicidio. Ma proprio all'indomani della morte dell'attrice, a nome del loro figlio Diego, Romain Gary aveva pubblicamente accusato i servizi segreti americani di aver «distrutto- la vita della sua ex moglie, se non addirittura di averla «aiutata» a morire, perché le circostanze esatte del suicidio della Seberg ancora non sono state chiarite dalla polizia francese. In questa battaglia per riabilitare Jean Seberg, Romain Gary si era gettato con la foga e il coraggio dimostrati sempre nella sua vita avventurosa. Il suo vero nome era Romain Kacew, era nato in Lituania da una famiglia ebrea. La madre era attrice al teatro francese di Mosca, e negli Anni Venti, dopo un passaggio in Polonia, Romain l'aveva seguita in Francia, divenuta da allora la sua vera patria. Aveva studiato, fra Aix-en-Provence e Parigi, e in Francia era entrato in aviazione, raggiungendo nel '40 in Inghilterra De Gaulle e le «Forze francesi libere», combattendo poi in Africa. Alla fine della guerra. Romain Gary era entrato nella carriera diplomatica ma contemporaneamente rivelava una sua vena di romanziere con L'éducation européenne. pubblicato nel '45 e premiato dalla critica. La sua duplice attività era continuata per qualche anno: girando il mondo Romain Gary trovava il tempo di sfornare quasi un romanzo all'anno fino a ottenere nel '56 con le Radici del cielo il Premio Goncourt. Il ritorno al potere di De Gaulle nel '58 aveva ravvivato il suo entusiasmo, si era ritrovato accanto ai compagnons della Liberazione come Malraux. Ma ormai il diplomatico aveva ceduto il passo allo scrittore: Romain Gary aveva chiesto infatti di essere posto in congedo e nel '60 usciva il suo riuscitissimo libro a sfondo autobiografico La promesse de l'aube. Risale a quegli anni l'incontro con Jean Seberg. più giovane di lui di oltre vent'anni. Malgrado la vistosa differenza d'età, fra i due s'intreccia un'unione che nel '63 si salda nel matrimonio. E attraverso la Seberg (e la fortunata traduzione negli Stati Uniti dei suoi libri) Romain Gary scopre il cinema. Nel '67 dirige la moglie come regista del suggestivo Gli uccelli vanno a morire in Perù, e nel '71 esce un suo secondo film, Kilt, nel quale denuncia il flagello della droga. Poi. anche se nel frattempo divorzia da Jean Seberg, resta attaccato all'attrice e al cinema, e numerosi registi portano sullo schermo i suoi libri: prima Ustinov con Lady L interpretato dalla Loren, poi Dassin con La promesse de l'aube, in cui compare una splendida Melina Mercouri, infine Costa Gavras con CZair de femme. Continua a scrivere, metodicamente, fino a quest'anno e pochi mesi fa è uscito il suo ultimo volume, / cerni volanti, scritto in maniera più controllata e classica — rilevano i critici — dopo la fogr. passionale dei suoi primi romanzi Ma la scomparsa della Seberg l'aveva profondamente segnato. Forse Romain Gary si sentiva un uomo finito, con troppi drammi dietro di sé. Paolo Patruno