Incaricata dello sgombero ditta che costruì palazzo distrutto a Sant'Angelo

Incaricata dello sgombero ditta che costruì palazzo distrutto a Sant'Angelo Dall'Assessorato della Campania Incaricata dello sgombero ditta che costruì palazzo distrutto a Sant'Angelo DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — La ditta Iapicca, costruttrice del palazzotomba di Sant'Angelo dei Lombardi, su cui sta indagando la magistratura, ha ricevuto dall'assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania l'incarico di compiere lavori urgenti in seguito al terremoto in tre località della provincia di Avellino. Lo ha comunicato al Consiglio regionale l'assessore Caria. Sull'episodio il consigliere di democrazia proletaria Domenico Iervolino ha presentato un'interrogazione urgente. In un esposto inoltrato all'autorità giudiziaria un gruppo di rappresentami di democrazia proletaria hanno elencato una serie di episodi per denunciare quanto è avvenuto nei giorni immediatamente successivi al sismo nelle zone terremotate. Il consiglio di fabbrica della S.I.M.E. di Taranto, approdato a Pescopagano con automezzi e ruspe, è rimasto inattivo quattro giorni per procedure burocràtiche, impedito materialmente di entrare in paese dai carabinieri e dalla polizia del luogo. Un ingente quantitativo di plasma, portato dalla senatrice del pei Marina Rossanda in apposite celle frigorifere, è stato fatto girare per le prefetture di Napoli. Salerno, Avellino, Benevento, prima di essere rispedito alla base di partenza. Circa centocinquanta medici del comitato medici disoccupati di Napoli, offertisi volontari, sono stati bloccati in prefettura a Napoli quattro giorni perché nessuno gli indicava come e dove fosse richiesto il contingente medico. Il secondo Policlinico di Napoli e l'ospedale incurabili di Napoli hanno dimesso i degenti non gravi e messa a disposizione la sala operatoria tenendo liberi molti posti-letto, invece per tre giorni i feriti venivano trasportati da un ospedale all'altro senza posti disponibili. j. m> jl sono diventati oltre mille e le iniziative promosse sono state centinaia. «La dimensione della tragedia — ha detto don Elmio Damoli, responsabile della Campania della Caritas — eie ap-' parsa subito enorme. I nostri volontari organizzavano collegamenti con le zone colpite dal sismo per meglio distribuire i soccorsi e portavano notizie drammatiche». Dopo un sopralluogo nelle zone terremotate, è stato aperto subito un centro di raccolta a Capua, in un capannone in disuso. «Non abbiamo portato nulla — ha precisato don Damoli — né viveri, né vestiario, né medicinali che non fosse stato prima richiesto. E' stato così evitato un inutile intasamento delle strade e quello che più conta, lo spreco della roba offerta generosamente da tanta gente».

Persone citate: Damoli, Domenico Iervolino, Elmio Damoli, Iapicca, Rossanda