Con 100 bulldozer i genieri tedeschi spianano già il deserto delle macerie

Con 100 bulldozer i genieri tedeschi spianano già il deserto delle macerie Entrati in azione a Caposele, Materdomini, Lioni, Calabritto e Teora Con 100 bulldozer i genieri tedeschi spianano già il deserto delle macerie AVELLINO — «Deutschland uber alles». Con questo cartello, innalzato da un emigrato italiano in Germania alla periferia di Caposele. un Comune dell'Alta Irpinia del quale Materdomini è la frazione più importante, i sinistrati della zona hanno salutato l'arrivo del 240" battaglione genieri tedeschi, entrato in azione ieri mattina. Il battaglione si compone di quattro compagnie, per complessivi 740 uomini, ed è al comando del colonnello Karl Heinz Neugebauer, un ufficiale che ha già operato con successo nel Friuli, in modo particolare a Gemona, in occasione del terremoto del 1976. «Non ho qui — esordisce l'ufficiale — un "Auskunftsburo"(cioè un ufficio informazioni) perché siamo in zona d'operazioni. Qui si agisce in silenzio e senza perdere tem¬ po. Occorre lavorare con molta serietà. Se volete notizie su quanto dobbiamo fare, rivolgetevi al .tostro centro coordinamento, in Avellino». Seguito da un folto gruppo di soldati italiani, quasi tutti d'origine altoatesina (di Bolzano e di altri paesi del Sud Tirolo), i quali collaborano con i genieri germanici soprattutto perché si esprimono correttamente in lingua tedesca, Karl Heinz Neugebauer impartisce a voce alta i primi ordini. Si comincia a spalare la montagna di detriti caduti sulle strade per liberare le carreggiate; poi. in un secondo momento, quando i sindaci delle località nelle quali i genieri operano — Caposele. Materdomini. Lioni. Calabritto e Teora — avranno concesso la richiesta autorizzazione, saranno abbattute le case pericolanti e spazzato via tutto. Per il momento, il piano di lavoro del 240° battaglione genieri tedeschi si può sintetizzare in tre punti: liberare le strade; recuperare masserizie ed eventuali cadaveri; demolire i fabbricati danneggiati Il problema del recupero dei cadaveri' impensierisce Neugebauer. L'ufficiale si preoccupa che uno dei 160 bulldozer dei quali dispone possa ridurre a brandelli anche qualche corpo privo di vita. E conoscendo l'attaccamento ed il senso di pietà della gente meridionale verso i morti il «comandante» non può che segnare il passo. Tuttavia ritiene di poter completare la missione affidatagli in poco più di quattro settimane. Mentre i soldati italiani, che affiancano l'opera dei genieri tedeschi, invitano i sinistrati a tenersi più lontani per non intralciare il lavoro di sgombero delle strade, entra¬ no in azione potenti ruspe e gru. giunte quassù a bordo di grossi automezzi. Non sono soltanto i genieri ad aiutare materialmente in questo momento la gente d'Irpinia sinistrata. La Croce Rossa tedesca, come hanno precisato al consolato generale di Napoli, ha già distribuito oltre 45 mila coperte di lana; 5375 sacchi a pelo, 66 grandi tende. 1750 tende più piccole, 400 chilogrammi di capi di vestiario ed un notevole quantitativo di medicinali. Si è in attesa ora dell'arrivo di 100 stufe per tende, di 500 unità di plasma, di 5000 coperte di lana e di 10 tonnellate di farmaci contro la tosse. Se il materiale non sarà consegnato alla Croce Rossa italiana, il centro di coordinamento tedesco istituito a Torrette, vicino ad Avellino, distribuirà direttamente gli aiuti ai sinistrati r. s.

Persone citate: Karl Heinz Neugebauer, Lioni, Neugebauer, Teora