La vita tra le macerie di Giuseppe Zaccaria

La vita tra le macerie La vita tra le macerie (Segue dalla 1* pagina) continua a offrire è quello di un attaccamento sempre più testardo della gente alle proprie rovine. Sui centri più alti. Sani' Angelo, Teora, San Mango, Guardia dei Lombardi, la neve continua a cadere; gli episodi di «sciacallaggio» s'infittiscono. Ieri, ad Ariano, c'è stata la prima condanna di una persona sorpresa a rubare viveri e tende: si chiama Gerardo Grincoli. ha 45 anni ed è di Vallata. Gli hanno inflitto un anno e 8 mesi, senza condizionale. Perfino tra le richieste di chi vuole espatriare sono emersi episodi di uno «sciacallaggio» forse meno evidente, ma sostanzialmente identico: un avvocato aveva chiesto per sé e la sua famiglia biglietti gratuiti per New York, senza aver subito il minimo danno dal terremoto. Alcuni giovani sono stati sorpresi mentre aggiungevano a pen- na, al buono per Toronto che gli uffici avevano consegnato, altre destinaz'oni, in vista di un giro del mondo a spese dei terremotati. In tutta la provincia continuano le risse per il possesso d'una roulotte, la crisi dell'apparato già sta sfociando nelle dimissioni di un gruppo di consiglieri circoscrizionali di Avellino. Il sindaco della città, Giovanni Pionati, ha dato ieri un ennesimo allarmante segnale denunciando alla procura della Repubblica abusi che sarebbero stati compiuti nella distribuzione degli aiuti. Ma mentre, a cento metri di altezza, continuano a girare gli elicotteri, mentre più in alto ancora sembrano volare gli appelli, i programmi, le promesse dei politici, la gente comincia a organizzarsi per affrontare l'inverno senza abbandonare i paesi. Sulle strade gelate, a uno, a due chilometri dai centri devastati, si incontrano sempre più di frequente gruppi di ragazzini che aspettano a pochi metri da una casa diroccata. Le auto che portano viveri, coperte, tende si fermano ai segnali, i soccorritori danno tutto quel che possono: gli aiuti, poco dopo, vengono ammassati tra le rovine, amministrati da genitori e zii. Si preparano le scorte per i mesi più freddi. La gente che dovrebbe abbandonare l'Irpinia sta già riorganizzando, a spezzoni, per piccoli gruppi, qualcosa di simile a una reie di trasporti: a Solofra, Montoro, Serino, i centri che per la presenza delle concerie prima degli altri hanno ripreso una parziale attività, gli operai arrivano adesso in cinque, sei sulla stessa macchina distribuendo fra le rispettive famiglie l'uso delle altre vetture come ricovero. Le iscrizioni nelle liste dei terremotati, la corsa all'accaparramento anche da parte di chi non ha subito danni irreparabili, proseguono a un ritmo inarrestabile. I carabinieri, ieri sera, hanno sequestrato tutti i pacchi alle poste di Avellino: vogliono controllare che, negli involucri, non ci sia roba rubata nei depositi e spedita anonimamente ai rispettivi paesi, per evitare i controlli sulle strade. Tutti particolari che offrirebbero spunto per analisi ben più approfondite, ma che se non altro dimostrano sempre più fortemente la volontà di restare. Eppure il «Piano S», ufficialmente, continua. Anche se, nel frattempo, a Lioni una squadra di tecnici specializzati sta realizzando opere di consolidamento di una tendopoli con allacciamenti idrici, linee elettriche, e perfino un'enorme piazzola di cemento armato. Le ultime cifre ufficiali riferiscono che. fino a ieri, nella provincia di Avellino sono arrivate 3400 roulotte, e che altre 300 sono attese di ora in ora. Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Ariano, Gerardo Grincoli, Giovanni Pionati, Montoro, Serino, Teora

Luoghi citati: Avellino, Lioni, New York, San Mango, Solofra, Vallata