Per la Coppa femminile c'è anche Daniela Zini di Giorgio Viglino

Per la Coppa femminile c'è anche Daniela Zini Da oggi sci ufficiale, con la discesa di Val d'Isère Per la Coppa femminile c'è anche Daniela Zini Ferma la Wenzel, l'azzurra fra le favorite con Nadig ed Irene Epple DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VAL D'ISERE — Questa volta ci siamo, è proprio Coppa del Mondo. Oggi tocca alle ragazze dare il via con la discesa libera alla lunga corsa a tappe che si chiuderà a fine marzo In Jugoslavia, a Kranjska Gora. E' la quindicesima edizione di questa competizione maschile e femminile, ma i due settori avranno pochi punti di contatto, giusto l'avvio e il finale, facendo parte di un unico mondo ma essendo due facce ben differenti dello stesso. In casa azzurra il settore femminile, quello che prende il via domani, è quello che dà le maggiori speranze, ma non in discesa libera, dove le ragazze di punta sono la giovane Gravina, in ripresa dopo una serie di infortuni, e l'espetta Matous, che torna dal suo peregrinare in diverse federazioni a quella italiana che l'aveva scacciata sette anni fa. Per cominciare a diventare protagoniste le sciatrici italiane dovranno aspettare domani, quando si gareggerà in gigante, specialità dove Daniela Zini e Claudia Giordani, oltre a tutte le altre del- la squadra A, saranno sicuramente in grado di ben figurare. A Val d'Isère comincia la Coppa femminile, seguendo una variante tecnica voluta dalla federazione internazionale, non so con quanta ragione. Si è detto «piste più difficili», e subito le ragazze vengono precipitate su un tracciato che probabilmente soltanto una metà delle partecipanti è in grado di percorrere senza affidarsi troppo alla fortuna. Dopo aver seguito il consueto itinerario che parte a circa un terzo della pista maschile, il percorso piega sulla destra infilandosi seppur con minor pendenza nella famosa «compressione», che è uno dei punti caratterizzanti della discesa maschile, e senz'altro il più acrobatico. La doppia curva ad «esse» e lo «schuss» tormentato finale, aggiungono altre difficoltà alle poverine che non sono certamente entusiaste della novità. Lo schieramento di Coppa non comprende più quest'anno Anne Marie Proell, la campionessa più grande di ogni tempo, al suo secondo e presumibilmente definitivo ritiro. Occasionalmente ha perduto pure la detentrice di Coppa e sciatrice senz'altro più completa del momento, Hanni Wenzel. Un incidente d'allenamento, con strappo ai legamenti della caviglia, terrà Hanni lontana dalle gare probabilmente per tutto il mese di dicembre, escludendola difatto dalla lotta per la Coppa che appare cosi senza una vera favorita. Dai due settori, gli slalom e la discesa, possono venire aspiranti con eguali diritti. In un'ipotetica graduatoria terrei in considerazione per prima Marie-Thérèse Nadig, che dà sempre l'impressione d'essere la miglior discesista ed è brava anche in gigante. Discesa, più gigante, più le prime combinate tra queste due specialità, potrebbero fornirle una base di punteggio inattaccabile. Tutto dipenderà dalle sue avversarie di velocità. Subito dopo vedrei Daniela Zini, l'azzurra più completa che ha nel proprio bagaglio tecnico soltanto due gare, slalom e gigante, ma è in entrambe in grado di vincere a ripetizione. Un po' come Stenmark fra gli uomini, e semmai dovesse affermarsi Daniela dovrebbe dire grazie proprio allo svedese che ha indotto gli organizzatori a modificare il regolamento e ad allargare il numero delle prove in favore appunto degli specialisti delle gare tecniche. L'esperienza dovrebbe dare discrete possibilità anche alla tedesca Irene Epple, mentre molta attenzione meritano anche la giovane svizzera Hess che è stata lanciata pure nelle discese e l'austriaca Lea Soelkner, ex campionessa del mondo di slalom. Una cosa è la Coppa, un'altra la gara di discesa in se stessa. La migliore sul tracciato rinnovato è stata la cecoslovacca Jana Soltysova, unica a reggere gagliardamente il test della «compressione». In compenso proprio in quel punto è anche caduta e ora gareggia con un ginocchio in disordine. Più cauta, molto sicura di se stessa, la Nadig ha ottenuto tempi ottimi in tutte le prove, dando l'impressione di sciare con un margine di sicurezza. Per il successo il duello dovrebbe essere diretto tra queste due ragazze, ma abbastanza vicine sono pure Doris De Agostini, la tedesca Irene Epple, la francese Caroline Attia, la canadese Ketty Kreiner e anche le due slalomiste Hesse e Soelkner. Le azzurre hanno poco da sperare. L'inasprimento delle difficoltà tecniche non le agevola e la Gravina per di più ha anche provato la spiacevole emozione di una caduta. Sono molto indietro tanto lei che la Matous. . „. .. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Jugoslavia, Kranjska Gora