Dc, ha il segretario (e tanti problemi)

Dc, ha il segretario (e tanti problemi) Non c'è stata intesa fra le correnti Dc, ha il segretario (e tanti problemi) Area Zaccagnini e gruppo Lega hanno contestato l'elezione di Corino •La de ha un nuovo segretario, ma non ha risolto i suoi problemi*. E' il primo commento raccolto ieri nella sede democristiana di via Carlo Alberto, a poche ore dall'elezione di Mario Corino, 52 anni, del gruppo Picchioni-Colombo, al vertice del comitato provinciale. Un'elezione che doveva vedere il maggior partito d'opposizione in Piemonte, unito, con tutte le componenti schierate per un rilancio di iniziative politiche. Le divisioni sono, invece, prevalse, tanto che, al momento del voto, gli esponenti dell'area Zaccagnini (guidata a Torino dal ministro Bodrato) e del gruppo Lega hanno abbandonato l'assemblea. A favore di Corino hanno votato Forze Nuove, fanfaniani di Arnaud, i gruppi andreottiani. Botta e Martini, la Coldiretti e i suoi amici di corrente, i colombiani. Tutti con un augurio: che la nuova segreteria riesca nel più breve tempo possibile a giungere a una gestione unitaria del partito. •La condizione unica — dice l'avv. Giardini, anche a nome del gruppo arnaudiano — per il rilancio dell'azione politica è riposta nella tregua della conflittualità interna alla de*. In tal senso, anche gli andreottiani del consigliere nazionale Vito Bonsignore definiscono il loro appoggio a Corino. «un voto tecnico che consente di far funzionare gli organi della de sino al congresso provinciale di primavera*. Per Gian Paolo Brizio di Forze Nuove la scelta di un segretario era più che mai necessaria •in un momento particolarmente difficile per il partito. Non si è però formata — precisa — nessuna nuova maggioranza. C'è una semplice convergenza di consensi per evitare il commissario*. Diverso il giudizio del deputato europeo. Lega e dell'Area Zaccagnini. A parere di Lega. • la de torinese ha perso credibilità*. Ha quindi bisogno di un periodo di assestamento che dovrebbe passare attraverso il commissariamento del comitato provinciale. «Per questo — afferma il deputato europeo — riteniamo opportuno chiedere pubblicamente e con una lettera motivata al segretario nazionale, on. Piccoli, l'invio di un commissario in grado di convocare al più presto un congresso per rinnovare le cariche e ridare fiducia agli iscritti e agli elettori*. Per l'area Zac è necessario che la de riprenda il confronto con i cittadini. -Invece — è scritto in un comunicato — i suoi dirigenti continuano a discutere nelle ristrette e solite stanze. Ecco perclié — conclude la nota — riteniamo sia necessario indire al più presto un congresso capace di esprimere un vertice coraggioso die sappia reagire alla paralisi degli accordi di potere ed alla progressiva perdita dì credibilità a cui qualcuno tenta di condannare il partito*. L'on. Picchioni al contrario difende l'elezione di Corino. • una scelta che allontana la prospettiva del commissario e che può portare con più autorità e migliore esito il partito ad un assetto unitario*. Al Congresso radicale concluso domenica non c'è stato alcun "Colpo di mano*. Lo afferma Massimo Vitale, membro della presidenza, che ha diretto i lavori delle assise pr. L'assemblea degli iscritti — precisa Vitale — «ha scelto di formare (in piena legittimità) un comitato per la vittoria dei 10 referendum*. E questa decisione è stata adottata dai tre quarti dei votanti, -come risulta dagli atti congressuali*. g. san.

Luoghi citati: Piemonte, Torino