Il Tac alle Molinette per indagare nelle parti più nascoste del corpo

Il Tac alle Molinette per indagare nelle parti più nascoste del corpo È in attività da ieri; costo 750 milioni più Iva Il Tac alle Molinette per indagare nelle parti più nascoste del corpo È installato nell'Istituto di radiologia del prof. Juliani: il reparto è stato ristrutturato - Ora il Piemonte ha 12 di questi apparecchi, 5 in ospedali pubblici Sembra di entrare in un altro ospedale. Pavimento di marmo tirato a lucido, pareti imbiancate di fresco, vasi di piante a larghe foglie sempreverdi. E' l'Istituto di radiologia presso le Molinette dove ieri pomeriggio è antrato in funzione il Tac, l'apparecchio per la tomografia assiale computerizza su tutto il corpo. L'ospedale ne ha già uno, ma si tratta di un -brain scanner», adatto solo all'esame della scatola cranica, affidato al prof. Cirillo. E' entrato in funzione 7 mesi fa ed ha compiuto, fino a ieri sera, 2634 esami su 1581 pazienti. Il tomografo presentato ieri e affidato al prof. Juliani con la sua équipe della quale fanno parte i dottori Fava, Bianchì e la dott. Andreis. è del tipo «total boby., cioè può esaminare tutto il corpo scoprendo nel suo interno quello che non va: soprattutto formazioni tumorali. In parole povere: è in grado di radiografare fette del corpo facendolo vedere su uno schermo e registrandolo su appositi dischi in modo che poi si possano richiamare sul video. Ieri, per esempio, abbiamo visto una se zione dì addome con fegato, la parte iniziale dei reni, una proiezione della colonna vertebrale e delle ultime costole. Per il medico è quasi come entrare col bisturi nell'interno del corpo, solo che non sì incide nul la: sono i raggi X che vi entrano ed è l'elettronica che, misurando la quantità che esce, dà la visione dei vari tessuti. Almeno, cosi spiegano i tecnici della Cge che hanno installato l'apparec chiatura del costo di 750 milioni più Iva. • Poi abbiamo speso una settantina di milioni per mettere a posto il reparto* spiega il presidente dell'ospedale, ing. Poli. • Perché — interviene il prof. Juliani — un tomografo non significa nulla se non è inserito in una intera struttura di radiologia che consenta di compiere sul paziente anche altre indagini quando sono necessarie: dalla normale radiografia all'ecografia-. Alle apparecchiature ecografiche è addetta in particolare la dott. Andreis. Qualche volta e sui tessuti che non contengono acqua, le radioonde vedono anche meglio del tomografo. Torniamo a questo apparecchio: quello installato alle Molinette è dell'ultima generazione, il cinquecentesimo prodotto dalla Cge e il primo — sempre di questo tipo — funzionante in Italia. Da ieri gli strumenti per la tomografia assiale computerizzata in Piemonte sono 12, ma negli ospedali pubblici sono soltanto 5: 2 alle Molinette, 2 a Novara, 1 a Alessandria. Un altro, per il solo cranio è in fase di installazione al Cto. In tutte le al tre regioni d'Italia sono 72. «Non creiamo illusioni — dice il prof. Juliani — la tomografia non compie miracoli, non serve a tutto*. Eppure le richieste sono sempre più numerose. 'Certo — precisa Poli — nel nostro ospedale gli esami Tac sono aumentati di 6 volte dal 77 al 78. di 25 volte tra il 77 e il 79 e di 53 volte tra il 77 e V80*. La La Cge dice che in Italia c'è un Tac ogni 700 mila abitanti, in Giappone e in Usa uno ogni 300 mila. Il Piemonte, con uno ogni 350 mila, è a buon livello. L'apparecchio inaugurato ieri può compiere fino a 20 esami al giorno secondo i costruttori, ma la cifra è molto labile: «C'è esame ed esame — dice il prof. Juliani — e quindi c'è tempo e tempo*. Dal tipo d'esame dipende anche la quantità di radiazioni cui il corpo è sottoposto. «Comunque — dice sempre Juliani — essa non è mai superiore a quella di un impegnativo e complesso esame radiografico*. Domandiamo se anche il cuore può essere sottoposto a questo esame. • Certo — è la risposta — anzi, una delle prime indagini è stata fatta proprio per verificare i risultati di by pass aorto-coronarici*. «J. garb.

Persone citate: Andreis, Poli