L'America può aiutare l'Italia aprendo un'altra emigrazione di Edward Kennedy

L'America può aiutare l'Italia aprendo un'altra emigrazione Edward Kennedy in un'intervista a «La Stampa» L'America può aiutare l'Italia aprendo un'altra emigrazione Approvato dalla Camera all'unanimità un progetto di legge per lo stanziamento di 45 miliardi di lire - Il senatore democratico vuole visitare le zone terremotate dell'Irpinia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Dopo la Camera, anche la commissione esteri del Senato ha approvato all'unanimità lo stanziamento di 50 milioni di dollari iniziali per gli aiuti ai nostri terremotati. Si attende di ora in ora la votazione finale, sul cui esito non esistono dubbi. Promotore del progetto legge è stato Edward Kennedy, appoggiato da due colleghi italoamericani, Domenici e De Concini. Kennedy, che conosce bene il nostro Paese, ha dichiarato a «La Stampa» di considerare il varo immediato dei soccorsi un suo impegno personale. «Credo che quando una nazione viene colpita da un disastro naturale di queste dimensioni sia dovere degli Stati Uniti intervenire — ha detto — ma questo dovere è ancora maggiore nel caso dell'Italia, una vecchia amica e alleata dell'America, con cui abbiamo forti legami affettivi e di interesse. Vorrei che gli Stati Uniti si assumessero il compito di organizsare i soccorsi internazionali ai terremotati^. «Il governo italiano e il nostro — ha aggiunto Kennedy — si stanno consultando per le prime necessità. Entro pochi giorni saremo forse in grado di avviare l'opera di ricostruzione-. Il senatore si è dimostrato commosso della sciagura, e ha espresso il desiderio di visitare appena possibile le zone disastrate. «Ricordo la nostra risposta al Friuli, nel 76 — ha asserito —, le ragioni umane per superarci sono chiare a tutti.. Kennedy ha dichiarato anche di essere rimasto colpito dallo slancio degli americani: «So di coniugi che vogliono adottare bambini rimasti orfani nel terremoto. Ho chiesto al Ministero della Giustieia di facilitare le pratiche. Mi auguro che siano anche sospese le restrizioni all'immigrazione, per consentire ai più. bisognosi di trovare lavoro e stabilirsi quU. Il dibattito al Senato, che, come la Camera chiuderà i lavori venerdì, è stato breve ma appassionato. Democratici e repubblicani hanno dimenticato i contrasti di partito per unirsi in un «fronte di soccorso» ai terremotati. E' stato chiamato a testimoniare brevemente anche l'ambasciatore a Roma, Gardner, che ha descritto con scarna efficacia la catastrofe. Alla Camera, i 29 deputati italo-americani guidati da Mario Biaggi avevano l'altro ieri mobilitato tutti i colleghi. Peter Rodino, onte:-nario di Avellino, aveva parlato ^>n le lacrime agli occhi: «Ho amici e parenti laggiù e non ne conosco ancora la sorte». Nel '76, per il Friuli, gli Stati Uniti avevano stanziato 25 milioni di dollari, a cui avevano fatto seguito, l'anno successivo, con un contributo identico. E' probabile che nell'81 altri aiuti vengano pertanto stanziati. Si preparano visite di delegazioni di tecnici per stabilire come meglio investire i fondi. Il Senato e la Camera propendono per la costruzione di ospedali, scuole e case, una volta risolti i problemi più urgenti. All'iniziativa pubblica se ne accompagneranno innumerevoli altre private. Le varie associazioni italo americane stanno raccogliendo fondi in proprio, e così fa la Chiesa Cattolica. Sui giornali, alla radio e alla televisione, continuano i re- portages sull'Italia, resi più drammatici dal maltempo. Lo stesso presidente Carter è rimasto scosso da quanto ha visto e letto, e ha esortato l'America «a dare generosamente». L'ex presidente ha definito il terremoto «il disastro più grave abbattutosi sull'Europa occidentale nell'ultimo mezzo secolo-. Su sua disposizione, l'Italia ha sinora ricevuto materiale — tende, coperte, medicinali e via di seguito — per sei milioni di dollari. La «first lady», la signora Carter, si è interessata personalmente a questi soccorsi. Ha visitato l'Italia tre volte, due più del marito, ed è rimasta legata profondamente al nostro Paese. e. c.

Persone citate: De Concini, Domenici, Edward Kennedy, Gardner, Kennedy, Mario Biaggi, Peter Rodino