Con trattative per un nuovo «Salt» Reagan inaugurerà la sua presidenza

Con trattative per un nuovo «Salt» Reagan inaugurerà la sua presidenza Ritorno alla distensione dopo il viaggio di Percy a Mosca? Con trattative per un nuovo «Salt» Reagan inaugurerà la sua presidenza DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — DI ritorno da Mosca, il senatore Percy ha suggerito al presidente eletto Reagan di avviare negoziati con l'Urss per un nuovo trattato Salt «come primo atto di politica estera». In linea di principio, Reagan ha aderito all'invito. Il suo futuro capo di gabinetto, Meese, ha dichiarato alla televisione che 1 negoziati sulla limitazione delle armi strategiche «incominceranno nelle prime settimane della sua presidenza». Il cambio della guardia con Carter, il 20 gennaio prossimo, s'inquadra cosi in un contesto internazionale positivo. Percy ha avuto un lungo "colloquio telefonico con Reagan da Bruxelles, dove ha fatto tappa al rientro dalla Russia. «Credo — ha spiegato il futuro presidente della Commissione Esteri del Senato — che i sovietici abbiano capito die noi non ratificheremo mai il trattato Salt 2 firmato da Carter e da Breznev. Sono disposti a negoziare un trattato Salt 3 con lo stesso obiettivo, la limitazione delle armi strategiche, che ne incorpori una parte». Certi articoli del Salt 2, ha proseguito, si possono salvare. Il senatore ha definito la propria missione «un grosso successo per il presidente eletto», e ha detto che presenterà a Reagan un rapporto dettagliato la settimana prossima, quando si recherà a Washington. «La missione — ha concluso —mi è servita anche per valutare le personalità dei "leader del Cremlino, da Brez:3tev a Gromyko: è un punto . che Reagan considera imporrante». Alla televisione, facendo eco a Percy, Meese ha ."messo In rilievo che «i contatti col Cremlino e i negoziati sul disarmo hanno rappresentato un elemento integrante ' della nostra campagna elettorale». «Le nostre riserve ri¬ guardavano un solo particolare: che gli Stati Uniti non devono trovarsi a negoziare da una posizione di debolezza». Le due superpotenze sembrano dunque tornare alla distensione. La reciproca professione di buona volontà non implica però né che le trattative saranno brevi, né che saranno coronate da successo. Percy è tornato dalla visita con la convinzione che l'embarj/o sulle forniture di cereali all'Urss, in ritorsione per l'invasione dell'Afghanistan, abbia fatto effetto, e non debba essere revocato senza una contropartita precisa. In un articolo sulla rivista Time, il portavoce di Breznev, Zamyatin, ha sottolineato che al Cremlino è sgradita la teoria In base a questa teoria, le due superpotenze possono raggiungere accordi specifici solo in un contesto globale di collaborazione, e non di confronto. In altre parole, il presidente eletto non firmerebbe un Salt-3 con il problema dell'Afghanistan non ancora risolto, o con il pericolo di un'invasione sovietica della Polonia. Sul problema afghano, Zamyatin è stato molto duro: ha accusato gli Usa di cercare di sovvertire il Paese, e ha chiesto una garanzia internazionale perché a Kabul rimanga un regime comunista. Ha anche respinto le accuse che l'Urss voglia spingersi sino al Golfo Persico La teoria del linkage ha ricevuto un appoggio insperato da un alto esponente della presidenza uscente di Carter, il consigliere della Casa Bianca Brzezlnski. In un'intervista al New York Times riassuntiva dei suoi quattro anni al centro del potere, Brzezinski ha indirettamente criticato il presidente per non essersi opposto all'espansione sovietica. Ha affermato che il partito democratico, traumatizzato dalia guerra del Vietnam, non ha saputo contrastare l'impiego da parte del Cremlino di «bracci armati» come Cuba. In modo specifico, ha detto che i negoziati per il Salt 2 avrebbero dovuto essere condizionati alla fine dell'intervento russo nell'Ogaden. e. c.