S'io fossi Gaber cercherei l'ironia

S'io fossi Gaber cercherei l'ironia Una canzone-scandalo S'io fossi Gaber cercherei l'ironia E, dura scrìvere Masters of War vent'anni dopo. Ed è anche più dura se uno invece di essere Bob Dylan è Giorgio Gaber, e rispolverando la canzone di protesta ci impasta dentro anche Testori e ne fa un elenco di lagnanze, invece che un'aggressione ben ritmata. Se io fossi Dio, di Gaber e Luporini (da un'idea di Cecco Angiolerì) ovvero quindici minuti di nervoso cantato. La canzone è stata incisa, dopo il rifiuto di alcune grandi case discografiche, da una piccola sigla ed è stata trasmessa da Radio Popolare, a Milano, provocando, tra gli ascoltatori un acceso dibattito contro e a favore, tra un 'Bellissima» e un «Sono stro/ette volgari, qualunquiste». Il cantante permaloso se la prende con tutti, con questa epoca e questa Italia, coi terroristi, coi gior- nalisti e coi carabinieri, con i radicali e con i de. Perché è tanto, e tanto poco discrìminatamente, arrabbiato? Lo dice lui stesso: «Se fossi Dio, io mi ritirerei in campagna come ho fatto io». E mentre GaberDio stava ritirato in campagna, nel mondo dei cantatni e cantautori italiani succedevano delle cose che lui non ha saputo. Lui che era un maestro di ironia e di 'Souplesse» se le è lasciate inacidire e diventare un millenarismo apocalittico e stizzoso. Intanto gli altri, i Dalla, De Gregori, Bennato, facevano il percorso inverso, e dall'anidride solforosa arrivavano a Meri Luis, da Pablo che è morto alla Repubblica delle banane, da Pinocchio a Peter Pan. Mentre gli stadi si riempiono per i concerti grazie a una promessa corale dei cantautori, «sono solo canzonette», non metteteci (e non vi metteremo) alle strette, Giorgio Gaber invece vuole metterci proprio alle strette. Arriva tardi: ce n'é altri più bravi di lui che ci stanno mettendo alle strette, e non certo facendo canzonette. I cantautori che lo sanno perché non si sono ritirati in campagna, ci consolano un po' con il distacco, l'irrisione e. magari qualche lieve incoraggiamento, come / italia liberata di De Gregori o Siamo dei di Dalla. Il fatto è, caro Gaber, che «ci vuole orecchio», come dice il suo coetaneo ma nostro contemporaneo Enzo Jannaccù Nico Orengo Pubblichiamo alcuni brani ira I più contestati della canzone di Gaber. I terroristi Di loro posso dire solamente che dalle masse sono riusciti ad ottenere lo stupido pietismo per il carabiniere; di loro posso dire solamente che mi hanno tolto il gusto di essere incazzato personalmente. Io come uomo posso dire solo ciò che sento: cioè l'immagine di un grande smarrimento. Però se fossi Dio sarei anche invulnerabile e perfetto. Allora non avrei paura affatto, cioè potrei gridare e griderei senza ritegno che è una porcheria che i brigatisti militanti siano arrivati dritti alla pazzia. Ecco la differenza che c'è tra noi e gli innominabili di noi posso parlare perché so chi siamo e forse facciamo più schifo che spavento: di fronte al terrorismo o a chi uccide c'è solo lo sgomento. Aldo Moro E se al mio Dio che ancora si accalora gli fa rabbia chi spara gli fa anche rabbia che il politico qualunque se gli ha sparato un brigatista diventa l'unico statista Io se fossi Dio quel Dio di cui ho bisogno come di un miraggio avrei anche coraggio di continuare a dire che Aldo Moro insieme a tutta la democrazia cristiana è il responsabile maggiore di venti anni di cancrena italiana. Giorgio Gaber, disegno di Bruna

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