Come un grande clown mescola saggezza e stupidità di Paolo Fossati

Come un grande clown mescola saggezza e stupidità Fossati Come un grande clown mescola saggezza e stupidità ADati è toccato pagare il prezzo più alto fra quanti sono stati stabiliti per entrare nel pantheon dei contemporanei, accesso cui ha largo diritto. Accettato, ma in qualità di clown di marca hollywoodiana capace di tener desto ogni culto del e per il kitsch, è rifiutato per ciò che ha fatto e detto proprio come artista clown . del malcostume e del cattivo gusto. Ancora di recente la fiera che il parigino tempio dell'arte, il Beaubourg, gli ha dedicato ha celebrato e ha messo fuori della porta questo catalano che con i catalani Gaudi e Picasso forma un trittico tutt'altro che casuale. Fra (pedante) razionalità degli astratti e (noioso) scandalo surrealista per lui non c'è posto. Eppure! Con molta freddezza era questo pittore istrione, nei primi Anni Trenta, a dire che le deroghe alla logica contan pochino, e che è necessario indossare una ben più. radicale demenza logica grazie alla quale malattia e rimedio, follia e medicina, paranoia e sua spiegazione sono la stessa faccia della stessa medaglia, e, circolarmente, la medicina è la cura della malattia che cura la medicina, o viceversa: un discorso ben più scandaloso dei cadaverini squisi¬ ti dei salotti breloniani. In queste e in altre pagine memorabili, e nei dipinti paralleli, Dali, da cialtrone assoluto restituiva ai figli dei padri fondatori la circolarità dello spirito, toccando in totale contemporaneità serietà e beffa, paludamento e istrionismo, vero e falso, saggezza e stupidità, ambedue da manuale e da supermer7 catQ, indossando tutte le ve.;, sti,'tutti i panni, tutti i cor scarni a portata di mano. Assoluta impudenza, quella di Dali, perché senza fondo, senza ironia, con infiniti secondi fini (compresa, tuonava il vate Breton, l'avidità di denaro), senza bussola (se non quella franchista, secondo molti), insiste a sistematizzare la confusione per offrirla al servizio della rivoluzione (son concetti dello stesso Dali). Cose inaccettabili, come si vede: e le pagine dedicate non molti lustri fa al mito di Milieu con l'indicazione di una fobia di banalità nell'ottica del guardar comune, sottolineava come il sacro principio di non contraddizione fosse, nei contegni interni nel modo di guardare di fare e di muoversi, un puro nonsenso, che l'inconscio è un proliferare di guittesche immagini e semi di narcisismo, il più individualista e clown, il più spudora tornente pronto al migliore offerente Dunque, si moltiplicano le edizioni dei suoi scritti, ma che bali rèsti fuòri della porta, che la sua miscela rivoluzione-fascismo-materialismo rigido-rigido cattolicesimo integralista e barocco, non cada sotto i nostri pud'.chi occhi! Paolo Fossati DaU, «Sonno» (1937)

Persone citate: Breton, Dali, Fossati, Picasso