Torna dal silenzio Walter Davis travolto dalle mode

Torna dal silenzio Walter Davis travolto dalle mode Jazz Torna dal silenzio Walter Davis travolto dalle mode COME Walter Bisìiop, Al Haig, George Wallington e altri, anche Walter Davis jr. è un solista uscito dalla costola di Bud Poweil, il geniale pianista che ha tradotto sulla tastiera le idee (verticali e orizzontali) espresse dal sassofono di Charlie Parker nel mezzo degli Anni Quaranta, anni di rivoluzione per il jazz che usciva dai dancing e maturava differenti collocazioni nel mondo dello spettacolo e si delineava quale forte e unica cultura afroamericana. Ripescalo dal passato, Walter Davis propone —aggiornata ma senza revisioni — la fresca inventiva della tematica bebop di cui è fedele custode, pertinente portavoce, come si è potuto constatare nei mesi scorsi durante una sua breve tournée italiana. Realizzato a Milano dal produttore Alberto Alberti, il nuovo disco di Walter Davis è testimone di un momento di vena ma segnala soprattutto all'attenzione del pubblico la presenza di un jazzista ormai dimenticato, travolto dalle mode che cambiano, snobbato dai critici sovente disattenti. I temi proposti ('Cherokee», «Visa», 'Billie's Bounce» ecc.) parlano la lingua di Parker evitando tuttavia gli accenti commemorativi. Molto vivi appaiono invece gli altri, tra i quali è degno di nota 'Blues Walk» di Clifford Broum dove si impone la tromba di Roy Burrows, un sideman dal nome ancora poco noto ma dalla sicura esperienza. Al basso c'è Johnny Djany, un musicista nato in Sudafrica e che vive il jazz da protagonista. Clifford Jarvis alla batteria si distingue per il tempo impeccabile e propellente. Jarvis esordiva una ventina d'anni or sono accanto a Chet Baker col quale incise anche un long playing. Appare quindi al seguito di Jackie McLean e di Sun Ra nelle cui formazioni ha modo di emergere anche come solista dalla tecnica raffinata, quasi barocca per la ricerca timbrica, la libertà dei metri. Attualmente fa parte del quartetto di Archie Shepp, il sassofonista che gli consente spazi e occasioni per emulare il gigante Elvin Jones. Franco Mondini Walter Davis: Blues Walk, 33 stereo Red Record. Da «L'uomo di Harlem» di G. Crepax (ed. Cepim)

Luoghi citati: Milano