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Divertirsi con i numeri Divertirsi con i numeri NELLE «Enciclopedie pratiche Sansoni» si è completata la pubblicazione dei Passatempi matematici di Sam Loyd (due volumi, L. 3500). Questo è un classico che mancava a tutte le nostre biblioteche, e sarà vero che gli italiani mediamente non amano i passatempi matematici, ma inversamente è anche vero che non potrebbero mai cominciare ad amarli se nessuno si decidesse a operazioni meritorie come questa. Nelle «Enciclopedie pratiche Sansoni» si trovano anche, in più volumi, quegli Enigmi e giochi matematici che Martin Gardner viene pubblicando da tanti anni sulla rivista «Scientific American», e che da una decina di anni si leggono anche sulla edizione italiana di questa rivista, «Le Scienze». Ora, è proprio Martin Gardner, massimo maestro di giochi matematici del nostro secolo, il curatore di questa edizione degli scritti di Sam Loyd. E Sam Loyd fu il massimo maestro di giochi matematici del secolo scorso. Nato da famiglia agiata a Filadelfia nel 1841, a quattordici anni era già un abilissimo prestigiatore e ventriloquo. A sedici anni si guadagnava già la vita scrivendo su riviste scacchistiche. A trent'anni era già ricco di suo come inventore di giochi che venivano messi in vendita o che venivano utilizzati come veicoli pubblicitari. Fu lui a rielaborare quell'antichissimo gioco indiano che si chiama «Pachisi», e che, semplificato, col nome di «Ludo» (in italiano «Non t'arrabbiare»: lo distribuisce per esempio la Editrice Giochi) resta uno dei giochi di inseguimento e cattura più belli che ci siano: va benissimo anche per bambini di sei anni. Tra le idee più straordinarie di Sam Loyd, il «Fifteen Puzzle», che si trova da noi col nome di «Quadrato del quindici». Credo che tutti ci abbiano giocato almeno una volta. Chi non l'avesse mai visto potrebbe fare un investimento di poche centinaia di lire, cercandolo preferibilmente in cartolerie di periferia o di campagna. Se non trovate l'oggetto, può bastare la descrizione che si legge nel libro. Vi sembrerà un gioco puerile. In realtà è solo un gioco semplice, bastava inventarlo. G. Dossena