Sull'Andrea Doria viaggiava anche la fatalità di Luciano Curino

Sull'Andrea Doria viaggiava anche la fatalità Una verità sul naufragio Sull'Andrea Doria viaggiava anche la fatalità A NNI di lavoro; esaminati migliaia di documenti e annotazioni; intervistati ufficiali, marinai e superstiti deH'Andrea Doria e della Stockholm che la speronò in una notte di nebbia del luglio 1956 al largo dell'isola Nantucket Con il rigore e la minuzia di un ricercatore scientifico, l'americano Hoffer ricostruisce, minuto per minuto, «la storia del disastro più inesplicabile e del più grande salvataggio in mare di tutti i tempi». La storia collettiva dell 'Andrea Doria è enorme, ma è anche una straordinaria collezione di storie personali Durante l'agonia del transatlantico «vennero in superficie aspetti profondi del carattere umano ». E il romanzo-verità di Hoffer è quasi una rilevazione antropologica, un documento su certi aspetti del comportamento dell'uomo quando è provato ai limiti del suo coraggio e della sua resistenza, quando dalla normalità passa improvvisamente ad una situazione di stress dispe¬ rante. Sulla nave che affonda «ci fu coraggio e valore in quantità, ma anche paura, anche codardia. Ci furono gli eroi e le eroine, ma anche personaggi negativi. E nessuno può dire che cosa avrebbe fatto se... tranne chi ci passò». L'autore ha viaggiato per migliaia di chilometri attraverso l'America e l'Europa per registrare i ricordi di «quelli che ci sono passati». Per una completa indagine sul disastro, Hoffer ha studiato le 6217 pagine delle deposizioni rese in istruttoria dai membri degli equipaggi delle due navi. Perché questa catastrofe, cosa andò veramente storto nella notte del 25 luglio 1956? Tutta una serie di azioni o inazioni che prese una per una non erano catastrofiche. «Ma tutte insieme formarono un cumulo tragico. Se fosse saltato uno dei fattori, l'Andrea Doria e lo Stockholm sarebbero passate una accanto all'altra nella nebbia proseguendo senza imprevisti verso la loro destinazione. Ma non fu così. Le due navi sembrarono spinte l'una contro l'altra dal magnete della fatalità». La fatalità, il destino si sentono in ogni pagina di questo libro. «Il fato non fu meno evidente sul piano dei singoli». Per qualche passeggero, ad esempio, la differenza tra sopravvivere e morire dipese dalla decisione di indugiare nel salone a bere qualcosa prima di andare a letto. Luciano Curino William Hoffer: Salvil II naufragio dell'Andrea Doria, Mondadori, 269 pagine, 10.000 lire.

Persone citate: Hoffer, Mondadori, William Hoffer

Luoghi citati: America, Europa