Fantasy padana

Fantasy padana Fantasy padana IL Medioevo è di moda in letteratura. E' una fuga nel fantastico e nell'immaginario o un modo per prendere le distanze rispetto alla realtà di oggi, troppo caotica e vischiosa? Dopo i romanzi di Malerba e Chiusane e quelli di Eco e Siciliano, una risposta può fornirla Il tesoro del Bigatto di Giuseppe Pederiali, quarantatreenne scrittore emiliano. E' un romance, il racconto di un viaggio iniziatico pieno di sortilegi e incantesimi. Nel gelido inverno del 1077 Matilde di Canossa chiama Sant'Anselmo al suo castello, dove Gregorio VH attende l'arrivo dell'imperatore Enrico IV. Il papa affida all'eremita l'incarico di andare in Aquileia per chiedere l'appoggio del Patriarca. Questo monaco sanguigno e gran bevitore, che conosce l'arte del beccaio e duella a palle di neve con il diavolo, diventa protagonista di avventure imprevedibili e ben congegnate. Attraverso le regioni impervie della Padania, tra foreste e paludi infestate da orchi e draghi, coccodrilli e mostri, in compagnia di un falso mendicante, di un alchimista, di un bambino selvatico e di un simpatico topo, va alla ricerca della zucca gigante, difesa dal Bigatto, un enorme lombrico che non lascia sfamare il popolo. M. Romano Giuseppe Pederiali: Il tesoro del Bigatto, Rusconi, 231 pagine, 7000 lire.

Persone citate: Bigatto, Eco, Enrico Iv, Giuseppe Pederiali, Gregorio Vh, Malerba, Patriarca, Sant'anselmo, Siciliano

Luoghi citati: Aquileia, Canossa