L'orchidea, un fiore democratico di Luisella Re

L'orchidea, un fiore democratico VISITA ALLA MOSTRA DEL CENTRO BOTANICO DI MILANO L'orchidea, un fiore democratico DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Per arrivarci si passa attraverso un piccolo, silenzioso cortile verde e grigio che trabocca di cespugli e rampicanti di gusto antico. Poi al primo piano, dietro una porta color ranuncolo, ecco improvvisa un'esplosione di sfumature incandescenti, pennellate barocche, strani viluppi dove si mescolano sottili corolle a testa di serpente ed enormi petali ad ali di farfalla, steli che sembrano animati e boccioli che ricordano — una scarpetta, un grembiulino, un berretto maculato — qualche vecchia storia infantile. All'orchidea, fiore sontuoso e raro per antonomasia, gli esperti del Centro Botanico di Milano hanno dedicato la tradizionale mostra di fine anno che in questi giorni riempie di colore e di ammiratori le belle sale di via dell'Orso, esorcizzando il. grigio di novembre e demitizzando, almeno nelle intenzioni, luoghi comuni che han fatto 11 loro tempo. L'orchidea è ormai un fiore democratico — spiegano qui — che esige soltanto molta pazienza e un pizzico di pollice verde. Dunque, crisi energetica permettendo, ognuno potrà tranquillamente ospitare e far crescere quella preferita; 1 più esigenti con la facoltà di scegliere i moderni ibridi di Cattleya e di Vanda dai toni viola e di madreperla. 1 più tradizionalisti optando magari per un classico Cymbidium a pennellate porpora e marrone o per una evanescente Laelia Pumilia. Ma la proposta naturalmente non si ferma qui. Per chi lo desidera, a patto che sia in grado di offrire solide garanzie di «allevatore», la scelta è allargata alle minuscole orchidee epifite che In natura vivono sul tronco degli alberi e in casa si svilupperanno abbarbicate su una speciale corteccia di felce Osmunda. Per pochi eletti, i 15 rarissimi Cymbidium cinesi con stelo a zig-zag e una corolla su ogni vertice che in questo periodo, non essendo fioriti, fanno arrossire di vergogna i tanti curiosi che non li degnano di uno sguardo finché l'immancabile intenditore in estasi lascia Intuire la gaffe. Orti del mondo Dicono gli organizzatori: «Questo centro, creato tre anni fa da un gruppo di appassionati, è nato come libreria di consultazione e vendita senza alcuno specifico scopo commerciale. Abbiamo i migliori testi e le riviste più aggiornate del settore, siamo in contatto con orti botanici di tutto il mondo per scambi di esemplari e di informazione. In più, parte dell'attività è diretta all'organizzazione di mostre allestite con la produzione di qualche nostro socio ed altrove improponibili: oggi le orchidee, domani le piante carnivore, ieri le rose botaniche dei vecchi giardini, le piante grasse o una completa panoramica di aromi». I soci, circa 200 In tutt'Italia, hanno a disposizione centinaia di cataloghi, una serie di incontri-dibattito su temi di particolare interesse, un servizio gratuito di fitoterapia che il Centro porta avanti con la collaborazione di diversi docenti universitari. Inoltre, usufruiscono di particolari sconti su quanto loro occorre e che qui punta rigorosamente al meglio: sementi garantite dalla «Suttons Seeds» di Torquay, piante aromatiche di Taroni, esemplari con il pedigree inconfondibile della «Hillier» di Winchester oppure provenienti dal Mini Arboretum guidato dagli ex proprietari del parco della Burchia. •La stessa formula che in Inghilterra seguono centinaia di centri simili al nostro — spiegano gli esperti milanesi — ma purtroppo con risultati non sempre all'altezza dell'aspettativa. In Italia di verde se ne intendono realmente pochissimi, mentre per troppa gente 11 giardinaggio è questione di snobismo e nulla più. Si pretendono le piante più appariscenti, i fiori più vistosi. Nessuno trova voglia e tempo di offrisi quella splendida esperienza che sta nel far nascere qualcosa e vederla crescere sotto le proprie mani». Di conseguenza anche il Centro ha dovuto, sia pure con molto stile, adeguare il primitivo rigore. Si spiegano cosi, accanto alle rigogliose fioriere di orchidee e alle pile di volumi sul tema che ne illustrano caratteristiche e segreti, le belle Cattleye «pronte per l'uso» già sistemate nella classica scatoletta trasparente, oppure quelle utilizzate In essenza e offerte In minuscole boccette d'aroma. Polveri azzurre E si giustifica in questo modo, tra le provviste dei bulbi che fioriranno per primi a primavera (iris reticulata e narciso, colchidi e crochi) e gli erbari su carta-paglia dove, sottolineati con un elegante corsivo, riposano felce flumina e falso capelvenere, erica e artemisia, la presenza di tante piccole curiosità che confondono l'odor di consumismo con un garbato profumo d'altri tempi. Per esempio, i saponi al melograno della antica farmacia di Santa Maria Novella, le essenze all'erica o alla felce inglese di Floris e Prenhaligon's, gli strani estratti alla salvia e al basilico dedicati per una volta al fascino femminile anziché alla buona riuscita degli arrosti, accanto alle polverine azzurre che servono a nutrire orchidee e polverizzar vecchi ceppi Interrati. E ancora, vicino alla curiosa collezione di piccoli arnesi che servono a tracciar dritte le aiuole o a sostenere le rose rampicanti, le candele a forma di pianta grassa, le vetrinette-collezione che espongono la storia dell'ape o del cotone, i cartelloni botanici che sembrano appena usciti da qualche scuoletta di campagna. Ma i té «Regina Anna» e i mieli al lampone e all'erba medica raccolti in via dell'Orso servono più che altro come cornice: una specie di incoraggiamento, un invito a saperne di più. Sono colori e sapori, suggerisce sorniona la filosofia di chi li espone, che se vuole ognuno potrà procurarsi da sé. Ben vengano dunque, per far più invitante la conquista, novità come le misteriose candele fertilizzanti giapponesi che piantate intorno all'ombra della chioma faranno rinverdire ogni albero, 11 «plant-talker» che suona l'allarme appena inserito in una terra troppo povera o asciutta, i sofisticati completi di raccogli-foglie e grembiulone In parure che trasformano in grande occasione persino la più noiosa caccia alle erbacce. Luisella Re

Persone citate: Floris, Hillier, Pumilia, Regina Anna, Taroni

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Milano