Interi paesi distrutti dal terremoto

Interi paesi distrutti dal terremoto Interi paesi distrutti dal terremoto NAPOLI — Oltre trenta scosse di terremoto hanno scolvolto la Campanti e la Basilicata: finora i morti sono centinaia, i feriti migliaia. Impossibile un bilancio anche approssimativo. Sono crollati ponti, case, palazzi in cemento armato, caserme dei carabinieri, chiese, paesi e intere zone sono isolate. Colonne della protezione civile sono partite con i soccorsi già nella notte da Bari, Foggia, Bologna e Roma. La prima scossa, quella distruttiva, è avvenuta alle 19,34 con epicentro a 10 chilometri a est da Eboli ed è stata del nono e decimo grado della scala Mercalli. A questa sono seguite altre sei scosse, una delle quali di fortissima intensità verso le 21,30. Il terremoto è stato avvertito in quasi tutta l'Italia, tranne Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia. La circolazione ferroviaria a sud di Roma è praticamente bloccata: i treni vengono fermati alla stazione di Formio perché i tecnici delle ferrovie stanno effettuando ricognizioni alle strutture (ponti, gallerie, linee elettriche, ecc.) che potrebbero aver subito danni. Anche le comunicazioni telefoniche sono in gran parte interrotte, quindi si ignora dove vengano fermati i convogli provenienti dal Sud. A Napoli, il terremoto è stato avvertito alle 19,40. Sono crollati tre edifici in piazza Carlo III e via Stadera. Qui si è accartocciata una casa popolare di 9 piani, costruita nel 1951 e abitata da venti famiglie. L'edificio era delle case popolari Ina, ospitava circa 170 persone che fortunatamente al momento del terremoto erano per la maggior parte fuori di casa. Verso le 23 i pompieri ritenevano che sotto le macerie ci fossero trenta-quaranta persoe. Non si fanno previsioni sul numero dei morti. Ieri sera erano già stati estratti dalle macerie del palazzo 4 cadaveri e portati negli ospedali 27 feriti. Altri due stabili adiacenti a quello crollato sono stati fatti sgomberare. All'ospedale San Gennaro di Napoli nel reparto maternità molte le scene di panico: una puerpera si è gettata dal balcone con la figlioletta in braccio. Ha riportato la frattura delle gambe. A Castellamare di Stabia è crollata l'ala di un palazzo: 18 i feriti, non si sa quanti possano essere i morti. Ieri sera erano 9 i corpi recuperati. La violeta scossa ha provocato panico anche nelle carceri di Poggioreale e Pozzuoli, dove sono rinchiusi oltre duemila detenuti. C'è stato un tentativo di rivolta: dopo aver aperto le porte delle celle i reclusi si sono riuniti nei cortili della passeggiata e hanno'cercato di disarmare alcuni agenti. Sul posto si sono recati agenti e carabinieri che hanno fatto uso di gas lacrimogeni per fronteggiare la rivolta. In tutti gli ospedali della Campania e della Basilicata sono ricoverati centinaia di feriti: è stato lanciato un appello ai medici perché rientrino in sede e ai donatori di sangue. Il crollo dei ponti rende difficile il soccorso alle zone rimaste isolate. Nelle città delle due regioni più colpite, decine di migliaia di persone sono uscite di casa in preda al panico, intasando le strade e decise a trascorrere la notte all'aperto. Le scosse infatti, anche se debolissime continuano: i sismografi di Monteporzio Catone, presso Roma, non hanno cessato di vibrare. Si tratta di scosse di assestamento, ma la gente ha paura di un nuovo disastroso sussulto. Crolli sono owenufi o Salerno, a Castellamare di Stabia (una casa di cinque piani è sprofondata; i morti sono almeno nove), a Sorrento sono cadute due palazzine: si stanno cercando le sei persone che le abitavano. Drammatica la situazione nei paesi delle zone rurali: sono isolati, in attesa dei primi soccorsi e si ignora quante siano le vittime. A Frattamaggiore i morti sono almeno quattro, i feriti 57; a Torre del Greco una voragine apertasi nella strada ha ingoiato un'auto: quattro persone sono rimaste illese. Tragiche alcune scene di panico negli ospedali della Campagna dove i pazienti sono fuggiti terrorizzati in strada. Centinaia le case fatte sgombrare. Soltanto a Napoli otto sono le persone morte per infarto. Una donna è stata uccisa da Infarto in piazza Cavour davanti alla metropolitana, un bambino da un pezzo di cornicione caduto a Capodichino. Ma i crolli sono decine e un esatto bilancio delle vittime nella notte non è ancora possibile. Dopo la prima scossa, la gente si gettava nelle strade, dove gli automobilisti come impazziti si sono dati alla fuga a forte velocità, Intasando la circolazione e Impedendo ai mezzi di soccorso di Intervenire con immediatezza. Sono saltate le linee telefoniche, gli ascensori si sono bloccati. Non è mancata la luce elettrica, ma 11 panico è stato completo. Dagli ospedali sono usciti urlando gli ammalati. I vigili del fuoco stanno scavando tra le macerie dei tre palazzi alla ricerca delle vittime. Alle 23 negli ospedali di Napoli erano già state ricoverate 500 persone. Gravissima la situazione a Avellino e nei paesi della provincia. Sono crollati ponti e case e parzialmente anche la prefettura. Le linee telefoniche non funzionano, è stata sospesa l'erogazione dell'energia elettrica; alcune case sono in fiamme: gli abitanti hanno abbandonato gli alloggi in preda al panico lasciando i fornelli accesi; sono crollavi anche palazzi co¬ struiti in cemento armato. Nessuno è sinora in grado di dare notizie su quanto accaduto nelle vallate dell'Irpinia: il paese di Liori, ad esempio, risulta completamente distrutto, però manca un preciso bilancio dei morti e dei feriti. Ad Ariano Irpina, che già subì gravi danni nel terremoto del 21 agosto 1962, è crollato il campanile della cattedrale in piazza Plebiscito. Sono caduti ovunque cornicioni, palazzi sono rimasti lesionati. Ma le richieste di soccorso arrivano da tutti i paesi appena un'auto riesce a superare frane, interruzioni stradali. Migliaia di pesane sono accamapate alla periferia di città e paesi, chi può sta sulle vetture, altri hanno acceso ifalò. Tragica la situazione anche in Basilicata: un dato tra i tanti: a Balvo.no una chiesa è crollata durante la messa e i morti sono più di cento. A Potenza sono crollati due edifici nel centro storico, in piazza Pagano e in località Montereale. Anche la prefettura è distrutta. Crolli di case anche nel Vulture, dove parecchi paesi sono isolati. Nel capoluogo i morti per ora accertati sono dieci, e i vigili del fuoco scavano tra le macerie. A angri è crollata la caserma dei carabinieri: i familiari del comandante sono rimasti travolti e si cerca di soccorrerli. I feriti giunti negli ospedali sono 120, ma decine di persone sono medicate nei pronto soccorso allestiti un po'dovunque. La Basilicata è la più colpita dal terremoto. Sono centinaia i paesi bloccati e da cui non sono giunte notizie. La scossa di terremoto è stata avvertita su tutto il versante adriatico della penisola e in Sicilia. Calabria, Basilicata, Lazio, Emilia, sino alla Venezia Giulia e in Alto Adige. Risalendo da Sud verso il Nord sono rimaste indenni la Liguria, il Piemonte, la Valle d'Aosta e la Lombardia, come se la scossa fosse stata fermata in Emilia dalla catena appenninica, dirigendosi solo verso l'alto Adriatico. A Messina le scosse sono state due: la prima verso le 19,30 e la seconda pochi minuti dopo. E'stata interessata anche la zona etnea e in particolare Catania. Non vi è stato però panico. Secondo i sismografi dell'Istituto di scienza della terra dell'università, diretto dal professor Cristofolini, il sismo ha avuto al suo epicentro un'intensità tra il nono e il decimo grado della scala Mercalli, epicentro calcolato nell'Irpinia. La prima scossa veniva registrata alle 19,34 e la seconda dopo venti minuti. Un pennino dei tre sismografi è saltato. Scosse anche in Calabria, dove a Lametta Terme la gente è scesa in strada per la paura. Molti hanno deciso di non tornare in casa e trascorrere la notte all'aperto. Le Provincie di Salerno, Avellino e Potenza - Solofra, Salvano e Lioni: i tre comuni (indicati dalle frecce) sono stati praticamente rasi al suolo dal terremoto

Persone citate: Cristofolini, Lioni, Liori, Mercalli, Salvano