Pannella si dimette e lascia il posto da deputato a Rippa

Pannella si dimette e lascia il posto da deputato a Rippa Lotta aperta per la segreteria nel partito radicale Pannella si dimette e lascia il posto da deputato a Rippa Le cariche parlamentari e di partito sono incompatibili - Ma l'attuale segretario non ha ancora accettato il seggio a Montecitorio ROMA — Marco Pannella ha dato le dimissioni da deputato: l'ha annunciato lo stesso leader radicale al Congresso, giunto al suo terzo giorno di lavori. In una breve dichiarazione Pannella ha detto di avere già comunicato la sua decisione alla presidente della Camera, Nilde Jotti. Il suo posto sarà occupato dal primo dei non eletti nelle liste della rosa, Giuseppe Rippa, l'attuale segretario del partito. Dal momento che nel partito radicale vige l'incompatibilità fra incarichi parlamentari e di partito, se Giuseppe «Beppi» Rippa dovesse ac¬ cettare il seggio a Montecitorio dovrà lasciare il posto che occupa, dove quasi con certezza avrà un successore in Pannella stesso. Rippa, che sabato aveva presentato la propria candidatura alla segreteria, non sarebbe però particolarmente disposto ad accettare lo scambio di consegne. Sul momento si è rifiutato di fare dichiarazioni, e si è chiuso con Pannella in un ufficio adiacente l'auditorium, in un lungo colloquio senza testimoni. Alla fine Pannella e Rippa sono usciti, con il testo di un comunicato congiunto, che in pratica sanci- sce la doppia candidatura alla segreteria, lasciando poi al Congresso (non prima di lunedì notte) il compito di decidere. Ecco il testo del comunicato: «Avendo già chiarito la nostra teorica piena disponibilità ad assumere ogni incarico che si rivelasse necessario per il partito, insieme attenderemo, come ogni altro, che il proseguimento del dibattito congressuale faccia meglio emergere, quali potranno essere le soluzioni più valide». E' chiaro il desiderio di non far trapelare l'impressione di una spaccatura, o di uno scontro. L'annuncio delle dimissioni di Pannella ha dato una sferzata ai lavori, che proseguivano piuttosto stancamente nel pomeriggio domenicale. Ercolessi (Friuli), uno degli esponenti della minoranza, fortemente contrario a Pannella, ha presentato una mozione di sfiducia alla presidenza, che era tenuta dallo stesso Pannella, motivandola con uno svolgimento anomalo dell'ordine del giorno già approvato. La mozione è stata bocciata. Ieri, terminato il dibattito generale, è incominciato quello sul lavoro delle dodici commissioni: una per ogni referendum, più una sul «preambolo» (fame nel mondo, guerra e non violenza) e una sulla riforma dello statuto. Walter Vecellio, direttore di Notizie radicali, ha annunciato che i risultati ai quali giungerà la commissione per lo statuto si riveleranno cruciali per la vita del partito. Vecellio ha detto di essere favorevole a mantenere la separazione fra incarichi parlamentari e di partito. Sempre ieri, sono proseguiti i saluti delle delegazioni degli aitri partiti. Hanno preso la parola Cattani, del psdi, Patuelli, del pli, che ha auspicato il superamento del regime di concordato fra Stato e Chiesa, e l'on. Gorla, di democrazia proletaria. Su invito della presidenza, 1 congressisti hanno osservato un minuto di silenzio in omaggio ai due giovani omosessuali di Giarre che si sono fatti uccidere sabato scorso, non potendo più sopportare il linciaggio morale quotidiano praticato nei loro confronti. Marco Tosarti

Luoghi citati: Friuli, Giarre, Roma