Zanon dopo il ko con Gardner è meglio che lasci la boxe

Zanon dopo il ko con Gardner è meglio che lasci la boxe Visitato a Lugano, sta bene, ma è inutile rischiare Zanon dopo il ko con Gardner è meglio che lasci la boxe DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CAMPIONE — La bella avventura pugilistica di Lorenzo Zanon è virtualmente finita venerdì sera sul ring di Campione, sotto i pugni carichi di violenza del rozzo campione d'Europa John Louis Gardner. Per mettere la parola •fine* a una carriera che — pur nei suoi limiti non trascendentali — ha permesso a Zanon di mettere su un'officina meccanica che gli garantisce l'avvenire, manca soltanto la parola dell'ex campione europeo dei pesi massimi. Ma Lorenzo, intelligente sul ring, lo è anche fuori: non c'è dubbio che, dopo aver valutato una situazione che non gli lascia più sbocchi di gloria, dopo essersi convinto che questo quarto Jc.o., anche se non ha provocato conseguenze avvertìbili, è pur sempre un significativo campanello d'allarme, questa parola la dirà. Zanon, si è detto, sta bene. Dopo il k.o. — cosi come prescrivono i regolamenti sanitari della Federboxe — è stato trasportato all'ospedale di Lugano. Un'immediata radiografia cranica ha tranquillizzato tutti, ma precauzionalmente il pugile è stato tenuto in osservazione per tutta la notte ed è tornato a casa solo verso mezzogiorno di ieri. Zanon, tornando al suo match dell'altra sera, ci aveva illusi un po' tutti (e forse si era illuso lui stesso) col suo franco, spavaldo comportamento nelle prime tre riprese. Il suo 'balletto* sul ring non offriva mai un bersaglio inquadrabile al lento e monotono Gardner. Ci si sarebbe potuti illudere in un bis del miracolo compiuto un anno e mezzo fa dal gigante brianzolo a Torino contro Evangelista se le gambe di Zanon fossero state le stesse dell'aprile 1979. Lorenzo non è però riuscito (o l'avversario non glielo ha permesso) a ripetere la tattica del • tocca e via* anche perché si è pericolosamente illuso di poter usare una tattica meno prudente. Quando, nella seconda metà del quarto round, Zanon ha rallentato un attimo l'azione per assorbire un destraccio dellinglese, Gardner ne ha subito approfittato per chiuderlo in un angolo e sparargli bordate da cui l'italiano se l'è cavata con mestiere sufficiente per non crollare ma egualmente con irreparabili danni alla sua lucidità e alla sua autonomia atletica. Nel quinto round Gardner, di fronte a un bersaglio ormai quasi fermo, si è limitato ad eseguire la condanna già virtualmente firmata nella ripresa precedente. E' stato un k.o. drammatico, con Zanon che restava, sveglio ma chiaramente •choccato* al tappeto dopo aver battuto violentemente la nuca, rialzandosi poi con le sue gambe, dopo qualche minuto di ansia per tutti. Gianni Pigliata Campione. Zanon assistito dal dr. Starla dopo il knock oiit

Luoghi citati: Lugano, Torino