Dalle povere macerie di Avelline telegramma a capitan Di Somma

Dalle povere macerie di Avelline telegramma a capitan Di Somma Nel rifugio di Montecatini aspettando con angoscia rincontro con la Pistoiese Dalle povere macerie di Avelline telegramma a capitan Di Somma Il messaggio dei tifosi ha fatto piangere i giocatori - Juary: «È stato terribile» - Difficile pensare alla partita, incerto il futuro: quando il calcio potrà tornare al Fartenio? macchina, nel disastro, nella desolazione. Ho ringraziato Dio, martedì mattina sono tornato tra le macerie per raccattare qualcosa». Si potrà mai comporre una cicatrice a simili sciagure? Continua: «Noi dell'Avellino siamo ancora tutti sotto choc. Era meglio bloccare il campionato o, visto che si gioca, perché non devolvere l'intero incasso della domenica? H mondo del calcio, ne sono sicuro, non andrebbe certo in rovina; a queste cose non si pensa mai». Mentre parliamo, i bambini ìianno scritto in una letterina: «Cari amici più sfortunati di noi, vorremmo tanto dividere i nostri giocattoli, giocare insieme». In queste ore cresce un minimo di serenità, anche se il domani dell'Avellino è un mistero. Quando potrà tornare sul prato del «Partenio» (il calendario assegna la prossima partita casalinga il 21 dicembre, col Catanzaro), uno stadio circondato da tendopoli e mezzi dì soccorso? Chi avrà tempo, voglia, denaro per stare sugli spalti? Il punto interrogativo rimane in piedi ben si comprende quanto potesse essere importante l'immagine sportiva per una zona depressa come l'Irpinia. Il club accoglie le dimostrazioni d'affetto, ma logicamen¬ DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MONTECATINI TERME La televisione nella saletta dell'albergo è accesa. Immagini e voci raccontano la penosa realtà vissuta dalla gente del Sud Ancora i nomi dei paesi straziati dal terremoto, luoghi fino a ieri quasi sconosciuti sulla cartina geografica, adesso purtroppo noti come se si trattasse di metropoli: Lioni, Sant'Angelo dei Lombardi, Pescopagano. Davanti allo schermo ci sono i giocatori dell'Avellino scampati miracolosamente alla catastrofe, solo Piga ha una mano fasciata. Ci sono Luis Vinicio, capitan Di Somma e Massa con mogli e figlioletti; c'è Marzia, la graziosa consorte di Juary, piccolo, smarrito straniero. La sua casa si è salvata, lui l'ha subito messa a disposizione e ripete: «Terribile cosa, mai la scorderò». Il sabato, il ritiro stavolta sono davvero diversi Presa la decisione di disputare la trasferta di Pistoia, il club da martedì ha trasferito la squadra in Toscana nel tentativo di recuperare in parte ragazzi coinvolti in pieno dalla tragedia. Qualche giornale ha parlato di fuga, maldestra interpretazione che ha provocato un comprensibile subbuglio nell'ambiente. Come, del resto, dimenticare a poche centinaia di chilometri di distanza morte, rovine, paura, dolore infinito? Siedo accanto a Salvatore Di Somma per un'intervista scomoda, ma sema dubbio toccante. Stringe tra le mani un telegramma, l'hanno mandato i tifosi dei club di Avellino. Mi dice: «Ci hanno voluto dare una dimostrazione d'affetto, ci sono vicini. L'ho letto ai miei compagni, negli occhi di molti ho visto le lacrime. La gente ci vuole bene, bisogna tirare avanti, aiutarla a reagire. Magari una nostra vittoria contro la Pistoiese sarebbe sufficiente per ridurre d'una briciola la disperazione». Piove e l'aria è gelida. Le bimbe corrono con ingenuo sorriso verso le braccia del padre. Il telefono squilla senza sosta. Salvatore, libero trentaduenne, è di Castellammare di Stabia. Lì vivono i suoi genitori che hanno avuto l'abitazione gravemente lesionata. Lui si era fatto una villetta a Torrette di Mercogliano, due passi da Avellino, città ormai fantasma. Ricorda con terrore quel minuto maledetto, senza fine, le 19,35 di domenica scorsa: «Stavo guardando la partita. E' successo il finimondo, come se un gigante alzasse e stritolasse uno gnomo. Non ho più capito nulla. Ho agguantato la famìglia e mi sono precipitato in strada. Per due notti abbiamo dormito in te lascia intendere di avere necessità in un futuro non lontano d'un aiuto concreto. A Vinicio, «o' Lione», il compito di tirare su in qualche modo una truppa sbandata, una specie di armata Brancaleone. Fatto non semplice quello di concentrarsi sul calcio, sull'impegno con la Pistoiese. Il tecnico, triste e sconvolto, tenta di farsi coraggio dichiarando: «Confido in una reazione nervosa da parte dei ragazzi. Siamo dei professionisti. Il miglior aiuto è quello di compiere fino in fondo il nostro dovere. La vita deve tornare». Intanto la Pistoiese offre un assegno di cinque milioni una signora mantenendo l'anonimato consegna vestiario. Lo porteranno giù i giocatori nei prossimi giorni per poi tornare a Montecatini sede provvisoria in attesa di una probabile amichevole con la Fiorentina e della trasferta di campionato ad Udine. I dettagli tecnici legati al match odierno paiono non esistere. Da decidere la scelta tra Massa e Ugolotti. Stavolta non conta, si gioca col cuore. Ferruccio Cavaliere Il Grasshoppers avversario del Torino in Coppa Uefa, gioca oggi a Bellinzona per i quarti di finale della Coppa svizzera.

Persone citate: Bellinzona, Di Somma, Ferruccio Cavaliere, Lioni, Luis Vinicio, Piga, Salvatore Di Somma, Ugolotti