Sfollerà il novanta per cento dell' Irpinia

Sfollerà il novanta per cento dell' Irpinia Sfollerà il novanta per cento dell' Irpinia (Segue dalla 1* pagina) ti locali. Bisognerà consultare le popolazioni. Ma in pratica, a demolire ci ha già pensato il terremoto. Per avviare l'operazione ci vorranno ancora otto, dieci giorni: se non altro, attraverso un controllo degli elenchi anagrafici, dovremo essere certi di aver estratto tutte le vittime. Per ora le demolizioni potranno svolgersi solo in zone particolari, solo per aree determinate Eppure, tra le tante cose non dette del progetto che sull'Irpinia sta maturando, già esiste una suddivisione dei terremotati in tre grossi centri, da edificare nelle valli con criteri antisismici. Nessuno ne parla ancora ufficialmente, ma su queste tre città di sopravvissuti si discute, ci si scontra. L'Ordine degli architetti di Campania e Molise, attraverso un suo rappresentante, ieri ha fatto sapere di essere contrario a ogni demolizione indiscriminata. L'assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Lorenzo Graziosi, socialista, si è scagliato contro un programma che rischia di cancellare, attraverso otto paesi, la storia di un'intera area geografica: «Quella della ricostruzione—dice —potràessere solo la terza fase degl'interventi. Bisogna ancora salvare tutti quelli che sono sotto le macerie, alloggiare i superstiti: solo alla fine si discuterà sulla sorte dei paesi maggiormente colpiti». Tutte preoccupazioni legittime. Ancora adesso, oltre ai vivi, dalle macerie si continuano a estrarre persone morte da poche ore: -Continuiamo a trovare corpi che non mostrano lesioni — dice Pastorelli —: gente morta di stenti, o di inedia. Non possiamo consentire che le ruspe passino sulle rovine rischiando di triturare anche resti umani». Ma a queste dichiarazioni si contrappone la storia dei reparti stranieri che continuano a giungere nell'Irpinia. I tedeschi, durante il terremoto del Friuli, spianarono con estrema rapidità la parte bassa di Qemona, e i Comuni di Osoppo e Artegna. I reparti canadesi che ieri sono arrivati da Wiesbaden, sede di un reparto Nato, sono gli stessi che quattro anni fa raserò al suolò quel che restava di Portis. frazione di Venzone. E' arrivato anche un battaglione della «Securìté Nationale» francese: tre ufficiali e 66 uomini, lì loro ultimo intervento risale a un mese e mezzo fa: tornano dall'Algeria, da El Asram, dove hanno completato l'opera di demolizione della città distrutta. Ormai, per l'Alta Irpinia, mentre la macchina dei soccorsi comincia faticosamente a a girare, s'avvicina il momento più delicato dal giorno del terremoto. Il prefetto ha chiesto ieri ai sindaci un elenco dei cittadini che sono disposti a farsi trasferire subito. «Inutile illudersi — dice ancora Pastorelli —: con le tende non risolveremo nulla. Qui continua a piovere, la temperatura scende costantemente. Ormai bisogna solo decidersi e avviare al più presto il piano di trasferimento.. Le roulottes chieste l'altro ieri dal prefetto con un drammatico appello, devono servire proprio a questo: evitare a decine di migliaia di terremotati altre sciagure fino al giorno in cui qualcuno li porterà lontano, sulla costa. La vita nell'Irpinia martoriata, dicono gli esperti stranieri analizzando freddamente la situazione, potrà ricominciare non prima della primavera. E poco importa se ieri, a Caposele, sotto una tenda, due giovani hanno dato un altro segno della voglia di esistere di questa gente. Lorenzo Bussomarmo e la sua ragazza, Nunziatina, si sono sposati tra i superstiti, senza documenti. Giuseppe Zaccaria BENEVENTO • C A M P A N I A AVELLINO O S. Angelo / % dei Lombardi: Lioni% Conza V! RAS Calabrittom „■ D# 9 oValya Senerchia POTENZA Ricigliano ,' # Balvano La situazione negli otto Comuni forse rasi al suolo Abitanti Morti Feriti Senzatetto Danni Calabritto 3495 200 120 3000 90% Conza 2270 500(1) ? 1700 95% Lioni 5820 230 131 4800 90% Sanl'Angelo dei Lomb. 5266 300 332 4500 95% Senerchia 1277 24 317 1100 80% RicigUano 1466 15 ? 1363 95% Valva 1990 7 — 1800 65% Balvano 2383 100 ? 2100 95% (1) La cifra si riferisce ai morti presunti.

Persone citate: Giuseppe Zaccaria, Lorenzo Bussomarmo, Lorenzo Graziosi, Pastorelli