«Sono cieca, ho solo capito che tutti stavano morendo»

«Sono cieca, ho solo capito che tutti stavano morendo» «Sono cieca, ho solo capito che tutti stavano morendo» Un soccorso alla donna che ha perduto marito, figlia e 4 nipoti - Il genero ha lasciato il paese per portare da un fratello i 2 figli salvi Il nostro inviato ci telefona da Guardia dei Lombardi: Quasi senza preavviso, sulle tendopoli e sulle baracche dell'Irpinia devastata si è abbattuto l'inverno, impastando insieme, in un mare di fango, vittime, soccorritori e macerie. Tutto diventa all'Improvviso più difficile, perché ciò che bastava ieri, oggi non basta più. Abbondano gli alimenti, l'acqua e 1 medicinali; le bare sembrano in numero ancora sufficiente per assolvere 11 loro triste compito. Ma tutto a un tratto ecco scarseggiare altre cose importanti: dalle coperte alle ten¬ de, dai semplici ombrelli agli stivali, alla ghiaia, indispensabile nei campi rigurgitanti di senzatetto. Sotto i primi rigori del maltempo, chi ha perso tutto si sente, se è possibile, ancora più povero. Solcando questo inferno per la distribuzione degli aiuti di Specchio dei tempi, abbiamo toccato, ieri, la frazione Rocca di Gesualdo, ancora Torella, e Guardia dei Lombardi, sospinti a far sempre più in fretta dagli scrosci di pioggia e dalle visioni di uno scenario d'angoscia. Nella frazione di Gesualdo cercavamo un muratore di 42 anni. Al- fonso Salvati, a cui il destino ha voluto riservare—tra le vittime del terremoto — uno dei bilanci più atroci, strappandogli (oltre al suocero) la moglie, Adalflsa (in attesa di un bimbo) e quattro figli: Rossella, di 12 anni, Maria, di 10, Giovanni Antonio, di 5, e Pasqualino, di 16 mesi. Alfonso Salvati, in viaggio verso Salerno per affidare ad un fratello 1 due figlioli superstiti (Pinuccio ed Orietta, di 13 e 8 anni), non ha potuto raccontare la sua odissea di dolore. Eccola nel ricordo della suocera, che ha diviso con lui questa tragedia. Cieca e malata (ed oggi anche sola, dopo quella sera di terrore) Maria D'Addese vedova Daniele alloggia in una misera baracca di assi, davanti alla casa lesionata del figlio, Eugenio Daniele, che fu uno tra 1 primi ad accorrere e a scavare tra le macerie, domenica scorsa. •Povera la mia figlia, poveri bimbi — lamenta con un fll di voce, 11 gelo nel cuore, tentando Invano di scaldarsi davanti ad un minuscolo braciere — perché morire cosi? Povero marito mio, Pasquale. Non sono riuscita ad aiutarti*. E china 11 capo, rivivendo nella sua mente quegli attimi terribili, con 11 crollo simultaneo in due case adiacenti, in via Colonne e via Piano San Nicola, le ha strappato marito, figlia e nipotini. n figlio Eugenio prosegue nel racconto: *Mio cognato, Alfonso, era in piazza. Adalgisa e i bambini lo attendevano in casa per cena. Pochi minuti prima del disastro, però, Pinuccio è uscito a comprare una birra, e Orietta l'ha accompagnato: almeno loro, la Provvidenza ha voluto salvarli. Gli altri, mia sorella e il figlio che portava in grembo, sono rimasti là sotto fino a ieri, il giorno della sepoltura*. Quella sera di domenica, infatti, la corsa disperata di Alfonso Salvati e del cognato Eugenio verso la casa di via Colonne si era conclusa davanti ad un informe cumulo di macerie: *Prima l'atroce illusione che fossero tutti salvi, trovando Pinuccio e Orietta illesi per strada. Poi la disperazione di Alfonso di fronte alle rovine, tomba della moglie e dei quattro figli*. Poco più su, in via Plano San Nicola, la tragedia della famiglia si completava con la morte di Pasquale Daniele, 74 anni, sorpreso dal sismo mentre riposava in camera da letto: * lo non ci vedo — ricorda la moglie — e ho soltanto capito che tutto stava crollando. Ho chiamato Pasquale, ma non potevo aiutarlo. Poi non so come ho fatto ad uscire in tempo. In camera da letto si sono aperti i muri, e una lastra di cemento del soffitto è crollata su di lui, schiacciandolo*. Era ancora vivo quando il figlio Eugenio l'ha liberato, ma qualche minuto dopo è spirato tra le sue braccia. Con gli aluti destinati al muratore senza tetto, al due figli superstiti ed alla suocera, ieri abbiamo portato altre somme di denaro ad una sessantina di famiglie di Torella dei Lombardi. Nella cittadina distrutti», già visitata il giorno precedente, abbiamo anche accompagnato due cinofili, Roberto Rossi e Palmiro Paris, con il pastore tedesco Apol, giunti su una jeep al seguito della colonna organizzata dalla Stampa: già veterani del Friuli e di altri terremoti (Apol, nella sua carriera, ha rintracciato sotto le macerie 29 persone in vita, e 360 cadaveri) i due cinofili hanno voluto Iniziare immediatamente 11 lavoro sotto la pioggia battente, nonostante il rischio di crolli, localizzando in appena mezz'ora i primi tre corpi dispersi. Roberto Reale PI A Maria D'Addese è rimasto solo il conforto di un nipotino

Persone citate: Alfonso Salvati, Eugenio Daniele, Giovanni Antonio, Maria D'addese, Palmiro Paris, Roberto Rossi, Torella

Luoghi citati: Friuli, Gesualdo, Salerno, Torella Dei Lombardi